Ultima modifica 10 Ottobre 2019

E anche in Giappone è cominciata l’estate…

Di solito, quando ne parlo con qualcuno, che vive altrove, mi sento rispondere sempre che “anche qui da noi va cosi’”, oppure “di cosa ti lamenti, qui e’ molto peggio!”. Ma continuo a pensare che, chi non si trova in Giappone durante l’estate non puo’ arrivare a comprendere realmente il clima di questo paese.

Nel periodo in cui facevo avanti e indietro con l’Italia sceglievo sempre la stagione invernale, sia per la possibilità di poter passare più tempo qui, che per e questioni meteorologiche.
Io vengo da una zona di mare, dove si può raggiungere una spiaggia con poco più di dieci minuti di bicicletta, e dove l’influsso benefico dell’aria di mare si fa sentire per tutto l’anno. Ma ora, purtroppo, vivo molto lontana…

giappone_estate

Cominciamo dal mese di giugno.
Nella prima parte del mese il clima è gradevole, non troppo caldo, e si riesce a convivere con la solita umidità che non ci abbandona mai. Però, intorno alla metà di giugno inizia la stagione delle piogge!!

In cosa consiste? Si tratta di un mese – circa – di piogge più o meno continue, in cui perfino il puntualissimo servizio meteo giapponese alza le braccia e non prova ad azzardare previsioni dettagliate. In caso di pioggia l’umidità aumenta, e si comincia a boccheggiare un pochino, ma se avete comprato delle scarpe di gomma (non proprio uguali alle galosce di Peppa Pig, magari un pò più da adulto, questo paese offre tantissimi modelli diversi) potete sopravvivere ugualmente.

In questo periodo, se non devo lavorare, metto in pratica il suggerimento di un’amica inglese: in caso di pioggia, usare dei pantaloni o delle gonne corte aiuta a bagnarsi di meno. Ricordando una mia visita veloce a Roma, senza ombrello, in occasione di un test di lingua giapponese, devo dire che il suggerimento giunto dall’Inghilterra risulta sempre molto utile.

E così arriviamo alla metà di luglio.
Da questo momento in poi comincia la vera e propria estate giapponese.
La sfida consiste nel riuscire ad avere una vita normale, nonostante la sensazione di trovarsi dentro una pentola d’acqua in ebollizione, che vi prende non appena varcate la porta di casa.
In questo periodo cominciano ad apparire strani personaggi femminili, completamente coperti, e qualche volta con un ombrellino parasole. Si tratta di donne giapponesi di tutte le età.

Le giapponesi danno un’importanza immensa al loro colorito: tutti i cosmetici in vendita garantiscono il mantenimento di una pelle bianca e perfetta.

Quindi, va da sè che la donna giapponese “detesta” il sole, e cerca di evitare qualsiasi tipo di contatto, per non correre rischi. Ovviamente, fanno benissimo: tutti sappiamo che un’esposizione eccessiva ai raggi solari non è per niente consigliabile. Diciamo soltanto che, per ottenere questo risultato vestono capi di abbigliamento e accessori piuttosto fuori dal comune.

Poi ci sono le altre persone, se volete possiamo definirle “normali”, o “meno appariscenti”: escono di casa da soli, o coi figli, vanno al lavoro o si dedicano alle mille questioni della vita quotidiana, e poi tornano a casa.
Quando si esce da casa si viene circondati da una sensazione poco gradevole: afa, umidità e calore che sembrano non volerci abbandonano mai, fin quando non raggiungiamo il primo posto chiuso, e dotato di un condizionatore acceso. Ma, anche in questo caso posso raccontarvi come riesco a sopravvivere.

All’inizio è stata dura, la prima estate giapponese mi è sembrata veramente lunga, ma poi ho seguito qualche suggerimento e le cose sono andate meglio! Prima di tutto serve una buona scorta di asciugamanini tergi-sudore, da tenere a portata di mano quando si esce (per evitare che il sudore compaia nei momenti meno appropriati). Poi è buona norma uscire portandosi dietro qualcosa da bere. Io punto su integratori salini, che aiutano, ma va bene anche la semplice acqua (basta evitare le bibite dolci e gasate).

Questo per quanto mi riguarda.
Altre preferiscono integrare con un bell’ombrellino parasole, costruito con un tessuto che blocca i raggi solari, e – qualche volta – si ripiega e ripone comodamente in borsa. Infine, tutti – ma proprio tutti – portano con sé almeno un ventaglio: questo non riguarda solo le donne, ma anche gli uomini, che utilizzano senza problemi i ventagli in carta che ricevono dai promoter (di varie attività o negozi) appostati lungo la strada.

Dopo essersi preparato per la guerra all’estate giapponese, ed essere tornato indenne, il coraggioso cittadino sa che a casa lo aspetta una comoda doccia, dove rilassarsi e lavar via la fatica di una giornata tanto lunga.
Non importa che il ritorno a casa sia solo un episodio momentaneo, tra la fine di un impegno e l’inizio del successivo, quello che e’ importante, e anche confortante, e’ sapere che la doccia di casa è vicina, ahaha!
E questo, ovviamente, oltre al solito appuntamento serale col bagno, tipico della cultura giapponese e che non manca mai nemmeno in estate.

In qualche modo arriviamo fino al mese di settembre.
Il momento più difficile è stato superato, la temperatura comincia a scendere un pochino e aumentano le piogge (tanto per cambiare). Rimane sempre la “cara” umidità, che sembra possedere vita propria e si fa sentire intorno a noi in ogni momento della giornata, ma finalmente si comincia a respirare.
Ed è in questo punto dell’anno che arrivano i tifoni! (O meglio, i tifoni cominciano a farsi notare maggiormente rispetto ai mesi precedenti).
Ma questa e’ un’altra storia…

Vivo in Giappone dove insegno agli adulti che vogliono imparare la mia lingua, mi sono sposata e, quattro anni fa, è arrivato il nostro piccolino. Dopo di lui sono arrivate pure delle soddisfazioni sul lavoro, e ho cominciato a lavorare per un'università della zona in cui vivo.

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