Ultima modifica 11 Settembre 2019
Esistono coppie che durano una vita, mai una défaillance, mai un tradimento… neanche “di testa”.
Sono quelle coppie della vecchia generazione che è possibile incontrare al supermercato, ancora mano nella mano a scegliere insieme cosa mettere nel carrello.
Capelli bianchi, segni del tempo sui loro volti, e alle spalle un’intera vita costruita insieme.
Una casa dove hanno cresciuto tanti figli, che oggi gli regalano altrettanti nipoti… e l’AMORE, quello vero, quello “per sempre”, che da decine e decine di anni non è mai cambiato.
Ecco, quelle coppie per la generazione di oggi sono più uniche che rare.
Perché sono cambiati i tempi, sono aumentate le distrazioni, si sono moltiplicati gli impegni, e mentre prima la vita familiare era tutto, adesso è solo parte della vita dei partner.
Prima si stava a casa e se non c’era nulla da fare… si faceva l’amore.
Oggi in casa si sta pochissimo, ognuno ha il proprio lavoro, i propri colleghi, i propri impegni, il proprio sport, la propria vita sui social, i propri aperitivi, i propri amici..
Le possibilità di “inciampare” si sono moltiplicate all’infinito.
Secondo recenti statistiche, se una coppia su cinque è vittima di tradimento da parte di uno dei partner, in almeno tre su cinque sono presenti fantasie extra-coniugali.
Senza poi passare all’azione, in pratica ci si immagina con qualcuno che si conosce: il vicino di casa, il marito o la moglie di un amico comune, il collega, il maestro di tennis o di sci.
Spesso sono sogni (notturni o ad occhi aperti) che, se ricorrenti, iniziano ad innescare dubbi e domande a cui però, nella maggior parte dei casi, non si da seguito.
Si tende a minimizzare, pensando che non significhino nulla e che non è affatto in dubbio la stabilità della coppia.
Inconfessabili, sono spazi privati in cui ci si rifugia magari dopo un litigio con il marito/la moglie o durante un periodo di incomprensioni.
In realtà, ci sono due campanelli d’allarme che dobbiamo considerare per valutare le nostre fantasie extra-coniugali normalità o sintomo di crisi.
Il primo è la frequenza: se le nostre “scappatelle platoniche” sono ricorrenti, allora dobbiamo analizzare bene il nostro rapporto e chiederci come mai abbiamo bisogno/voglia di volare così spesso con la fantasia.
Forse la realtà non ci soddisfa più?
Il secondo è l’oggetto del desiderio: se fantastichiamo di stare sempre con la stessa persona, potrebbe essere un segnale che quella persona ci interessa veramente. Immaginare di stare sempre con lui/lei diventa una specie di “chiodo fisso”… e il salto dalla semplice fantasia al desiderio è breve.
Nella maggior parte dei casi, “vittime” delle fantasie extra-coniugali sono coppie che stanno insieme già da anni, magari con figli, dove la routine ha preso il sopravvento. Sono annoiate, fanno poco l’amore e hanno smesso di guardarsi con gli occhi a cuoricino di una volta.
Nonostante queste fantasie però i partner non ci pensano proprio a lasciarsi, perché non si è raggiunta la fase critica del tradimento: finchè tutto resta platonico insomma, non ci sono pericoli. Ma per evitare che arrivino i famosi due campanelli d’allarme descritti prima, è bene tenere a mente una cosa.
Il rapporto di coppia è come una pianta: va annaffiata ogni giorno per crescere e fiorire.
Troppa acqua le fa male, ma troppo poca rischia di seccarla.
Dobbiamo prenderci cura di lei in tanti modi, anche speciali: potiamola ogni tanto, diamogli la giusta esposizione solare e non sottoponiamola a troppi stress. Possiamo anche provare interesse per la pianta del vicino, e finché ci limitiamo ad ammirarla non c’è nulla di male.
Ma l’amore riserviamolo alla pianta che abbiamo deciso di curare… ci ripagherà con bellissimi fiori!