Ultima modifica 10 Giugno 2022
Un uomo e una donna si incontrano. Si conoscono. Si piacciono. Si innamorano.
Decidono di condividere il proprio presente e la vita futura.
Vanno a vivere insieme, magari si sposano.
Sono in due. Loro due, e basta.
Il resto del mondo è altro da loro.
A un certo punto, decidono di avere uno o più bambini.
E allora, secondo molti, si diventa una famiglia.
Secondo me, no.
Secondo me la famiglia comincia dalla coppia.
Se si hanno figli, si è una famiglia che ha dei figli.
Da 2 si passa a 2+1, +2 e così via.
Perché nel giro di pochi anni, una decina o poco più, i bambini ormai cresciuti spiccheranno finalmente il volo, e si tornerà ad essere al punto di partenza.
Un uomo e una donna innamorati che condividono la loro vita.
Se nel frattempo, come spesso accade, la cura dei figli prende il sopravvento, si rischia di perdere il “noi due”.
E’ qui che entra in campo, per usare un gioco di parole, il “gioco degli adulti”, una delle poche cose rimaste che coinvolga solo i due genitori.
Oltre al fare l’amore, restano poche attività ai neogenitori che non coinvolgano la prole. Forse nessuna.
A volte ci si lascia sopraffare dalla stanchezza, dai troppi episodi di un telefilm non visti, da discussioni varie, perché il tempo per parlarsi è sempre troppo poco.
Ma la comunicazione, di cui tanto spesso si parla a sproposito, non passa forse meglio attraverso il corpo?
Non è che dopo il parto, dell’uomo e della donna restano solo mamma e papà.
Ci sono sempre un uomo e una donna.
Il pediatra Aldo Naouri, a tal proposito, suggerisce che i genitori debbano continuare a fare il proprio bambino anche dopo che il bimbo è nato.
Purtroppo invece si legge sempre più spesso statistiche preoccupanti sulla percentuale di genitori che smettono di fare sesso dopo la nascita di un figlio.
Beh, subito dopo il parto è normale, ma terminata la quarantena del puerperio bisogna ricominciare.
Bisogna? Sì, bisogna almeno provarci.
Perché, se si aspetta il momento perfetto, il bimbo è pronto per andare alle elementari.
Se si ha la buona sorte di aver messo al mondo un neonato narcolettico, che fin dal secondo mese di vita dorme dodici ore di fila, tanto meglio.
Ma anche se il “sonno lungo” della creatura dura non più di tre ore, appena messo a dormire e verificato che dorma davvero… Via, tutti a fare l’amore!
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