Ultima modifica 16 Maggio 2020
La fase 2 comincerà a breve, e noi nuove mamme da tempo abbiamo una domanda alla quale non abbiamo trovato risposte, se non minime e di natura quasi esclusivamente economia: cosa fare durante e dopo la fase 2 per i figli?
Fase 2 per i figli. Proposte del governo e dei privati
Il presidente Mattarella nei giorni scorsi ha inviato un videomessaggio indirizzato proprio a loro: bambini e ragazzi.
«Le scuole di tutto il Paese sono state chiuse e lo rimarranno fino a quando il pericolo non sarà stato eliminato; e non sarà possibile riaprirle in sicurezza». Ha detto.
Questo si era capito.
Anche se ancora non è ben chiaro come e quando le scuole diventeranno sicure per i ragazzi e per il personale scolastico.
Ovviamente non può essere del governo o del ministro dell’Istruzione la colpa di questo.
Questo virus ha scardinato ogni certezza a livello planetario. Tutti impreparati, tutti spaventati, incerti, smarriti.
Non siamo in guerra. Evidentemente non dobbiamo aver paura dei bombardamenti, non tutti siamo stati mandati al fronte (alcuni si, penso ai sanitari, ai corrieri, a tutti i lavoratori essenziali che hanno continuato a lavorare per i cittadini in condizioni straordinarie).
Certo, non ci sono bunker, non c’è un nemico visibile. Combattiamo dal divano con il telecomando in mano e la rete che ci fa fare compere, meeting, lezioni, video party.
Abbiamo avuto i morti però. Alcuni di noi piangeranno parenti e amici mancati a causa del Covid.
E per parlare di bambini e ragazzi, sebbene questi non abbiano subito l’impatto medico della pandemia, dal lato fisico e mentale sono certamente stati colpiti.
Investiti, come e forse più degli adulti, da una realtà con la quale dovranno fare i conti per molti altri giorni ancora.
In principio era solo la chiusura delle scuole per un paio di settimane. Poi però la situazione è peggiorata. E tutti ci siamo trovati a fare i conti con una quarantena prolungata e l’ avvicinarsi di una stagione che non sarà come le precedenti.
Oltre a essere stati privati dell’ultimo giorno di scuola, del saluto agli insegnanti, delle cene di fine anno, delle gite, dei roghi dei libri (non ditemi che non avete pensato, da studenti, domani brucio tutti i libri), degli esami, della notte prima degli esami, questi nostri figli non sanno cosa faranno questa estate.
E non solo. La quarantena non è stata uguale per tutti.
Come ho letto da qualche parte, è dipesa dai metri quadrati, dai computer, dalle connessioni, dal wireless dalla linea veloce, dalla mamma che sostituiva gli insegnanti.
Una quarantena che ha inciso fortemente sul profilo sociale di questi ragazzi.
Non è andata male a tutti.
Sappiamo che i bambini a volte hanno una capacità di adattamento superiore agli adulti. E magari qualche bimbo ha provato piacere a stare a casa. Hanno strutturato nuovi equilibri, nuovi orari, nuove routine.
Altri però possono essere stati travolti proprio da queste stesse novità. Bambini più fragili, o con disturbi vari.
Il prolungamento della quarantena poi ha ulteriormente peggiorato la situazione.
Penso a mio figlio, maggiorenne a casa da oltre 2 mesi.
E a tutti i suoi coetanei. Privati di relazioni sociali, di passeggiate per strada, di scioperi per futili motivi, di interrogazioni dove cercavano di carpire il suggerimento del compagno invece che trovarlo nel libro sotto allo schermo.
In neuroscienze si dice che l’adolescenza è un momento importante per la maturazione di alcune aree cerebrali, che si sviluppano grazie al potenziamento sociale. (Fonte: Psyarxiv.com).
Certo, la tecnologia ci è venuta molto incontro. Si pensi ad una quarantena 10 anni fa, senza whatsapp, social, Dad e quant’altro.
L’Unesco ha stimato ad esempio che nel mondo oltre un miliardo e mezzo di scolari hanno dovuto abbandonare la scuola a causa della quarantena da Covid.
E la didattica a distanza, certamente utile, non ha saputo colmare la mancanza di programmi specifici per bambini e ragazzi “difficili”.
Per tutti invece è stato uguale l’impatto della chiusura di spazi aperti.
La fase 2 per i figli non sarà meno preoccupante.
Cosa succederà?
Saremo sicuri al mare, al parco in campeggio? Potremo mandare i nostri figli a scuola a settembre? Siamo certi che non si ammaleranno?
E invece, al contrario, se dovessero restare ancora a casa, con chi? Oltre alla gestione di scuola a distanza ci ritroveremo a rimodulare anche la vita genitoriale, e a farla convergere con quella professionale.
Avete idea anche di quante cose di bambini e ragazzi sono state rimandate? Non ultime le cure sanitarie e l’accesso agli ospedali pediatrici (Fonte: The lancet ).
«Ci rendiamo conto che avere figli in casa è un fatto emergenziale al quale le famiglie non erano preparate. Cercheremo di dare sostegno economico, stiamo studiando un piano per l’infanzia per ragazzi e ragazze che vanno a scuola e cerchiamo di affrontare in prospettiva anche l’estate con misure».
Ha detto il premier Conte lo scorso 27 aprile.
La fase 2 per i figli dovrà avere priorità assoluta.
Non lo dico io, semplice blogger. Lo dice un rapporto delle Nazioni Unite. “Agire ora, con decisione e su larga scala”.
L’impatto di questo fermo su adulti e bambini è stato durissimo. Dal punto di vista economico (anche loro hanno subito questo danno), sociale, dell’apprendimento, della sicurezza.
E la fase 2 per i figli lo sarà altrettanto se non si prendono queste misure immediate e su larga scala.
La fase 2 per i figli, in Italia, è fumosa.
Non parliamo solo di scuole. La ministra della Famiglia Elena Bonetti spera in una riapertura «entro giugno», ma non è ancora certo se sarà così. E soprattutto non si sa come.
Nei prossimi giorni incontrerà associazioni di settore, di consumatori, di medici.
Il governo è comunque al lavoro per la fase 2 per i figli.
Sono infatti previsti dei protocolli per il varo di varie possibilità.
Oltre ai bonus baby sitter si sta pensando alla riapertura in sicurezza di alcuni centri estivi ad esempio, e alla possibilità di disporre, per la prossima estate, di giardini e cortili delle scuole.
Nel prossimo decreto anche la possibilità di estendere il congedo parentale e un indennizzo per colf e badanti, progetti proposti da enti locali con fondi del ministero.
Sarà un altro momento particolarmente impegnativo per tutti, governo e cittadini.
“Serviranno protocolli rigidi da un punto di vista sanitario, con la massima attenzione alle misure di distanziamento. Ma la dimensione dello stare con i coetanei in spazi aperti e facendo attività motoria è centrale per il benessere psicofisico dei bambini. Pertanto, la scuola non rinuncerà a fare la propria parte per valutare la fattibilità di queste iniziative”.
Ha detto la ministra Azzolina.
Al varo anche la possibilità, si diceva, di dotare i centri estivi di equipaggiamenti per la ripresa in sicurezza.
Oltre al sostegno al reddito anche supporti psicologici e materiale per genitori.
Sotto questo punto di vista gli operatori privati sono già al lavoro.
In città come Firenze, Bologna, centri in Sardegna, Trentino, Piemonte, Val D’Aosta e Abruzzo stanno muovendosi in questa direzione.
Turismo contingentato, dotazioni sanitarie, “passaporti sanitari”, colazioni in camere alberghiere, orari e turni per turisti e alunni.
Tutte misure che affiancheranno le manovre di governo per questa benedetta fase 2 per i figli.
Tutti questi interventi, psicoeducativi e materiali, daranno supporto alle famiglie e ai figli.
Che possano riprendere in sicurezza una parvenza di normalità.
Che possano esprimere loro emozioni di questo vissuto atipico, e sviluppare un adattamento a nuove regole, anche i soggetti più deboli o sensibili.
Ce lo auguriamo tutti.