Ultima modifica 11 Ottobre 2018
Incredibile a dirsi, per una writer “vintage” come me, ma per una volta mi trovo d’accordo con un rapper in versione aggiornata: Fedez papà.
Lo avrete sicuramente ascoltato, dall’alto del suo pulpito social, mentre proclama e pubblica una delle tante puntate della sua soap con Instagram stories.
Che Ridge di Beautiful “je spiccia casa”.
Lo sfogo di Fedez papà su Instagram Stories: “Nessuno mi può giudicare”
Fedez papà ci sta abituando bene.
Non era neanche nato il piccolo Leone Lucia che già era un brand.
Poi sono arrivate le stories su Instagram. Ne hanno parlato tutti i giornali, anche quelli più accreditati.
Leone Lucia qua, Leone che fa il bagnetto, che esce dalla clinica di LA, che fa la poppata.
Insomma un grande fratello del piccolo Vip.
Che poi, a volere essere onesti, ed ecco perchè do ragione a Fedez papà, è un po’ quello che facciamo tutti.
La differenza sta nel numero dei followers.
Fedez papà raccoglie milioni di visualizzazioni con le stories del suo bimbo, noi “comuni mortali” il like della zia, della nonna e di qualche amico affezionato.
E do ragione sempre al rapper preferito dai miei figli quando si sfoga (e ovviamente lo fa attraverso social).
“I criteri per giudicare le capacità genitoriali non dovrebbero basarsi sulle foto dei social” dice Fedez papà.
“Semplicemente stiamo condividendo un momento bello della nostra vita” riporta il corriere.
Perchè se tutti giudicassimo il nostro ruolo genitoriale da quello che pubblichiamo sui social secondo me a parecchi di noi dovrebbe arrivare l’assistente sociale a casa.
Fedez papà ha deciso di rendere pubblica la sua esperienza di genitore. Che piaccia o no.
Io ad esempio ho avuto il divieto assoluto di pubblicare foto dei miei minori sui social. E concordo con la scelta del mio compagno. Anche perchè con un figlio teenager non posso permettermi di pubblicare sue foto da piccolo senza sua previa autorizzazione, pena la denuncia al telefono azzurro.
Pensateci mamme e papà, i vostri figli potranno non accettare le vostre scelte di pubblicare loro immagini quando saranno capaci di intendere e di volere.
Ma pensare di poter capire se un papà sia bravo o meno dal numero di stories è altra cosa.
Magari fosse così semplice.