Ultima modifica 29 Aprile 2019

Mamma multitasking, Dea Kalì con cento braccia, sudata, spettinata, con la nuvoletta di fumo dietro alle scarpe.
In due parole: indaffarata ma esaurita.

Questa è l’immagine che rimanda immediatamente il pensiero di mamma moderna.
Una mamma moderna corre. Come la gazzella, solo senza leone.

Gli impegni e i doveri sono tantissimi e sicuramente la giornata va incastrata come il Tetris, un piccolo imprevisto può far salire il mucchietto di pezzetti e complicare il tutto.

mamma multitasking

Per molte donne questa giornata è vissuta in modo molto stressante, vi ricordate il famoso film “Come fa a far tutto?“, sembra un miraggio poter arrivare a sera senza un esaurimento.

Eppure… eppure per molte, ma non per tutte è così!

(Adesso inizierò una frase con il pronome personale meno indicato a iniziare una frase perché sa di egocentrismo: io).
Io sono tra quel novero di donne che una ne fa e cento ne pensa, che arriva a sera con una incredibile lista di cose fatte e non sono né esaurita, né insoddisfatta. Magari alle volte un po’ stanca quello si, ma felice, piena.

Volete qualche esempio del mio essere mamma multitasking senza stress (mio)?

Al mattino mi sveglio un’ora prima degli altri per preparare me stessa per poi passare alla sveglia / preparazione dei due bambini (prima che mi diciate “sono grandi” ricordo che hanno 2 e 3 anni). Prima di uscire rigorosamente a mettere a posto ciò che è in disordine e rifare tutti i letti.

Ci sono poi le ore di ufficio in cui non posso fare altro che “sedere e mirare” cioè far frullare la testa per studiarmi avventure, viaggi, passeggiate, lavoretti da fare a casa la sera.

Infine c’è il rientro a casa. Se è bel tempo si fa anche una sosta di un’ora ai giardini, o una passeggiata in bici, altrimenti il salotto può diventare un campeggio o una nave o qualsiasi altra cosa.
Cena e dopo aver sparecchiato (con l’aiuto del marito, certo) si gioca ancora, si raccontano storie e ci si prepara per andare a letto. E’ vero io vado a letto abbastanza presto perché ho sempre sostenuto che la notte sia fatta per dormire, così alle 22 al massimo le 23 sto già ronfando pronta a caricarmi per un’altra giornata!

Non passa giorno che non mi inventi qualcosa da fare con la famiglia.

Il fine settimana se possibile facciamo sempre almeno un’attività quando non due o tre.
Ho mille progetti in testa che cerco di portare avanti, nel mentre risolvo problemi telefonici di mezza famiglia che da sempre per abitudine chiama me (trovo sempre due minuti per tutti) e se la bocca tace per due minuti controllo i social sul cellulare (grande cruccio di mio marito).

Poco ha a che fare con il mio essere mamma perché sul divano a fare una sola cosa come guardare la tv non credo di esserci mai stata.
Lo trovo uno spreco della vita a livelli intergalattici.
Se proprio non posso fare niente mi alzo e faccio qualche esercizio o scrivo al computer o studio una nuova lingua … insomma imperativo: sfruttare ogni secondo.

Adesso la prima che si alza e dice “sei iperattiva” o che i miei figli “sono iperstimolati” si becca una linguaccia.

Certo ognuno la vede a modo suo, ci sono persone che adorano stare sul divano, persone lente che “uscire a cena” la considerano l’attività della giornata, ed è vero il famoso diritto alla noia è fondamentale, ma il diritto alla noia deve essere uno stimolo per la fantasia non una scusa per vegetare!
E’ proprio grazie ai tempi morti che ho iniziato a scrivere!

Non mi sento in colpa per essere felicemente una mamma multitasking ne vado, anzi, fiera. L’unico neo sarebbe se la mia famiglia lo vivesse come un peso e invece vedo con piacere che ne sono coinvolti e stimolati anche se mi rendo conto che alle volte starmi dietro non è semplice!

Volete un consiglio?

Cercate di non vivere le cose da fare come un peso, ma come un’opportunità, se imparate a gestirvi la routine c’è più spazio per la fantasia!

Classe 1979, testona per DNA e per vocazione personale. Mamma di due meraviglie (ovvio) della natura Tiziano 2013 e Alice Testaduracomegranito 2015, moglie del mio grande amore Marco che è dovuto gioco forza diventare un folletto saltellante anche lui.

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