Ultima modifica 23 Gennaio 2020
Prima di leggere questa mia argomentazione vi pregherei di dare un’occhiata all’articolo di Vittorio Feltri qui riportato per capire meglio a cosa ci stiamo riferendo.
Riporto una frase da cui prendo spunto;:
“Le donne che pretendono di avere lo stesso stipendio degli uomini hanno una sola via di uscita: evitino di sposarsi e di diventare madri ad ogni costo…”
Vittorio Feltri è un personaggio che io stimo nei giorni pari e rimbrotto nei giorni dispari.
Mi piace la sua schiettezza raggiunta con l’esperienza e la maturità. Lui non teme nessuno ormai.
Ha fatto il giornalista per tanto tempo, sostituendo anche “luminari del giornalismo” alla direzione di testate giornalistiche che ha portato alla ribalta, duplicando vendite e distribuzione delle stesse.
Un uomo che ha lavorato tutta la vita senza sosta. Padre, nonno, marito.
L’ho incontrato in un ristorante nei pressi di Bergamo, città dove risiede, alcuni anni fa.
Era con la moglie. Un uomo fine, elegante, garbato, serio.
Anche la moglie fine ed elegante, sorridente e bella.
Li ho salutati perché hanno entrambi ricambiato il mio sorriso nel momento in cui li ho riconosciuti.
Due parole di circostanza nulla più. Mi è rimasta però addosso la sensazione di aver salutato due persone per bene. Gli articoli di Feltri li condivido il più delle volte.
Non ha paura di dire ciò che pensa. Ed ha la possibilità di divulgare facilmente il suo pensiero visto il ruolo che ricopre.
Ma torniamo all’articolo.
…Donne matrone che sono capaci a sfornare solo figli, che non si lamentino poi se non guadagnano come gli uomini ..” io non mi sono incazzata più di tanto.
Ora vi spiego il perché.
Sono mamma, casalinga e lavoratrice.
È dura fare la casalinga.
Vorrei una bacchetta magica per adempiere a tutti i miei doveri domestici ma purtroppo la casa non è MAI come la vorrei. Si, negli anni dei bambini piccol , anni in cui avevo cambiato città, avevo trovato un contratto a tempo determinato ( specificherei “ determinato dai figli “) che non mi è stato rinnovato SOLO perché sono diventata mamma.
Lavorare e fare la casalinga non sono paragonabili perché 1) se fai la casalinga – mamma lavori tutto il giorno 2) se lavori e non hai aiuti, lavori tutto il giorno lo stesso solo che non arrivi dappertutto come se fossi una casalinga.
Non c’è differenza fra casalinga e lavoratrice.
Entrambe lavorano.
Se non che la casalinga non guadagna nulla. Non ha mai guadagnato nulla.
Nel suo gergo forse un po’ maschilista il sig. Feltri vuole dire questo.
Perché lo stato deve pagare con i soldi dei contribuenti uno stipendio a chi sceglie di stare a casa invece di lavorare?
Il lavoro è inteso come “produttività“.
Se tu non produci e non crei comunque commercio e giro di denaro, perché dovresti essere pagato?
Se fare la casalinga è una scelta, non l’unica possibilità, perché lamentarsi?
Io sono stata ( lasciata ) a casa negli anni in cui i miei figli erano piccoli. È frustrante occuparsi di mille incombenze domestiche e materne. Però è stata una mia scelta.
Non mi sento meno donna ad affermare che secondo me ricevere il 23% in meno sullo stipendio se sei a casa in maternità è giusto. Ricevi denaro, mantieni il posto, però ne ricevi meno perché non stai producendo ed il tuo titolare sta pagando una persona che ti sta sostituendo.
Anche i titolari d’azienda sono persone con una famiglia alle spalle.
Costa caro avere dipendenti e costa fatica lavorare sodo.
Prima ammiriamo chi assume donne.
Poi li denigriamo perché in maternità ci trattengono il 23% sullo stipendio.
Però ragazze, tiriamo fuori gli attributi. Conosco donne che hanno figli a raffica e continuano a percepire stipendi. Io non lo trovo giustissimo. C’è chi ci marcia su questo diritto… ricordate che chi ha un’azienda non sempre è il Gianluca Vacchi della situazione.
La maggior parte delle volte ci sono uomini che han speso la vita per il lavoro.
E grazie a loro molti dei nostri mariti hanno un posto di lavoro.
Dipende tanto da come sono andate le vite di ognuno, c’è chi ha avuto tutto pronto, chi ha studiato e si è arrampicato a fatica, c’è chi sceglie di rimanere dov’è perché gli basta.
Sono scelte di vita non sindacabili e non discutibili.
Perché io posso avere la libertà di lavorare o fare la mamma.
Cercare semplicemente di fare entrambe le cose.
Di non fare la mamma. Di fare “ la matrona che sforna figli “.
Poi ci sono i casi eccezionali che qui non sono presi in considerazione ovviamente.
Se vogliamo cambiare le cose dobbiamo cambiare anche le nostre teste.
Non pensiamo solo come “ ciucciare” soldi allo stato, proviamo anche a pensare che il lavoro nobilita l’uomo, che la fatica paga. Poi giustamente Feltri dice che la natura non è democratica. Tocca alla donna fare figli.
Non può esistere il contrario. Perciò donne, mamme , non arrabbiatevi con Vittorio.
Lui è “ libero” e voi anche. Abbiate dignità!
Non sentitevi matrone perché non lo siete.
Se siete casalinghe tanto onore. Se siete lavoratrici pure.
Ma in fondo siamo tutte mamme.
Se gli accordi col marito prevedono che il nostro posto sia a casa accanto ai figli e a noi sta bene vuol dire che si son fatti due conti in casa . Se invece i soldi mancano magari non facciamo tre/quattro figli.
Ne bastano uno/ due. Se vogliamo la famiglia Bradford dobbiamo essere in grado di mantenerla.
Se questo non è possibile, ragazze mie, non prendetevela più di tanto con gli altri.
Infine… è ovvio che questo mondo non tratti alla pari donne e uomini . Invece di criticare Feltri io urlerei a gran voce che i pari diritti e le pari opportunità non ci sono ancora purtroppo e quello di cui abbiamo più bisogno e avere al nostro fianco uomini che comprendano ( non economicamente ) il nostro ruolo di Donna, da cui nasce l’uomo.
Dateci stima, fiducia, onore, ruoli. Dateci attenzione, amore, aiuto.
Sentitevi al nostro pari voi per primi è tutto andrà meglio anche per noi .