Ultima modifica 17 Ottobre 2017
Oggi vi voglio raccontare di un mio pensiero che forse potrete trovare banale ma credo condivisibile.
Da dove partire per avere un figlio felice?
Sono così tante la varianti che sembra impossibile trovare una base di partenza.
Ma in realtà togliendo l’ovvietà che bisogna amarli incondizionatamente trovo che la cosa più importante da non fare risolva molte delle cose da fare.
Mi spiego. Vedo molte mamme essere iperprotettive. In modo soffocante. Guardo poi i loro bambini e capisco quanto danno si possa fare con questo tipo di atteggiamento.
Le vedo non lasciarli un attimo lontani da loro.
Le vedo ripetergli la parola “attento” come monito all’inizio di qualsiasi frase e in qualsiasi circostanza. Le vedo inorridire a lasciarli sporcare, saltare e correre.
Perché dietro ogni attività incombe lo spettro del “ va che ti fai male “.
Le vedo non lasciarli andare a casa di amichetti a dormire perché “ no mi mancherebbe troppo “.
Le vedo non lasciarli giocare a calcio o altri sport perché ovviamente potrebbero farsi male e perché la sera e il sabato sono dedicati alla famiglia. Bisogna stare tutti insieme. Sempre.
A loro poco importa se il loro figlio si tatua a penna sul braccio il pallone.
Bisogna stare insieme ogni minuto possibile.
Ma non è sempre possibile perché si lavora.
E allora il senso di colpa mal represso le spinge a tenerli incollati a loro. A compensazione.
E io soffro. Soffro a vedere i loro figli così repressi.
Perché tolgono loro il bene più grande al mondo. La libertà.
Nonostante possano essere piccoli hanno già un’infinità di regole: a casa, la scuola e la società stessa in ci viviamo.
Regole giuste e necessarie. Per carità.
Ma sono convinta che se vogliamo iniziare i nostri figli alla felicità il primo passo sia lasciarli liberi.
Liberi il più possibile. Anche di sbagliare. Anche di cadere. Anche di sporcarsi, di passare del tempo lontani da noi anche quando ci siamo. Non tutto. Non sempre. Ma abbastanza.
Perché dovremmo ricordarci sempre che loro non devono essere la coperta sotto la quale nascondere le nostre paure, ansie o paranoie.
Dovremmo godere nel vederli liberi di correre e cadere. Pronti ad aiutarli a rialzarsi se necessario.
Ma allo stesso tempo anche solo a guardare e farli rialzare da soli. Senza dirgli per un misero ginocchietto sbucciato “ hai visto? non bisogna correre..”…Terrorismo psicologico…
Invece di infondergli fiducia in se stessi li terrorizzano su tutto, li rendono insicuri e fragili. In un mondo che ferisce e colpisce. Come poi difenderti e superare le difficoltà e le sfide di ogni giorno se non credi in te stesso?
Quindi vi prego mamme iperprotettive. Riconoscetelo e imparate a mordervi le mani prima di agire, la lingua prima di parlare e sopportare le strette al cuore per la paura. La proviamo tutte.
Non c’è mamma che non pagherebbe con un rene perché suo figlio fosse sempre felice e al sicuro.
Ma forse non ricordiamo che non è sempre possibile. Nonostante tutti gli sforzi che possiamo fare. E che se li guardiamo a fondo negli occhi ogni momento di libertà in cui possono essere se stessi senza regole eccessive e da lontano è un dono. Un dono di cui ci saranno sempre grati. Anche da adulti.
Anche perché l’amore va oltre le parole e la presenza costante. È nel cuore e li accompagna sempre.
Facendoli volare.
Anche io non lo capisco. Perché è chiaro che i bambini ne soffrono. Se lo vedo io da fuori mi chiedo come possano non capirlo loro. Ma una delle cose piu difficili per un genitore è capire che anche se li ami alla follia anche in buona fede…puoi sbagliare. Devi poterti analizzare e correggere quando necesaario. Se parti dal presupposto che hai un metodo educativo sempre perfetto non capirai mai di sbagliare…no? Autocritica. È la cosa migliore. Come mamma e in generale nella vita. Se lo facessero tutti vivremmo meglio di sicuro. Bacio.
Quelle mamme dovrebbero farsi un giro qui negli USA. Premesso che io non sono una mamma chioccia iper protettiva, eppure qui mi sento molto italiana. Fatico un po’ ma ormai devo smetterla: sono grandi e se hanno freddo immagino se ne accorgano, no? Eppure a volte vedo alcuni atteggiamenti di queste mamme e mi chiedo come sia possibile!