Ultima modifica 24 Agosto 2015
Ci siamo quasi! Mancano pochi mesi o solo poche settimane, e la cicogna ci riempirà la casa! AH…LA CASA! Il nostro nido, riparo e rifugio per la nostra intimità capace di trasformarsi in magico punto di raccolta per gli amici quando siamo in vena di metterci ai fornelli!
Sembra ieri… Abbiamo girovagato per saloni del mobile, negozietti di antiquariato, grossi centri commerciali e vere e proprie boutique del design; siamo andate alla ricerca dell’oggetto minimal che ci piaceva tanto, del divano dell’ultima collezione visto in quella rivista; abbiamo fatto restaurare la macchina da cucire della nonna della mamma della nostra procugina, perché ci faremo un tavolino meraviglioso; abbiamo scelto le lampade, i cuscini, i tappeti, le tende…. L’abbiamo arredata! Tutta… o quasi! Magari abbiamo ancora la lampadina attaccata al filo, perché il supermegalamapadario che amiamo alla follia per adesso ci sembra “troppo” (troppo costoso, si intende!), o non siamo riuscite a convincere il maritino che l’eccentrico divano di Karim Rashid, laccato bianco e decorato con cuscini “ammazzapupille” sarebbe stato più comodo di un classico sofà. Magari non abbiamo ceduto alla tentazione di quel sorprendete e stupefacente oggetto di design perché, in fondo (molto in fondo … e ci è dispiaciuto ammetterlo!) ci siamo rese conto che un totem, per quanto bello, è decisamente inutile e costa quanto una settimana di vacanza!
In ogni caso noi, marito, mobili, complementi e accessori vari, ognuno al proprio posto, aspettiamo l’arrivo del pupo a casa!
Hai letto ogni articolo in materia, hai comprato tutto quanto c’è da comprare in fatto di casa sicura, hai seguito pure un corso su come rendere ogni ambiente a prova di bambino, ma non avrai scampo.
La tua piccola ha poco più di un mese, non cammina, ma arriva a casa un’amica, e la sua adorata figlia si schianta contro il tavolino del soggiorno! Quel tavolino, proprio quello di cui ti eri innamorata e per il quale avevi sudato otto camicie prima di convincere tuo marito che “si … costa un po’, ma vedi quant’è bello!” e “NO! I piedi sopra non ci si mettono! È IL tavolino! Mica uno sgabello dell’Ikea!”
E allora anche se tua figlia nemmeno gattona, vivi già con l’ansia … “quell’affare, caro, è pericoloso l’avevo detto io che dovevamo cambiare genere!!!”
Poi la pupetta comincia a gattonare e allora via ai cambiamenti: “la libreria lì non sta bene: lei ci si arrampica e si trascina giù di tutto! Le prese: devono essere tutte protette, e le lampade sui comodini, in camera da letto non vanno bene, potrebbe tirarle giù … e i tappeti? Troppa polvere, in cantina! (“ma cara, hai così insistito per prenderli … ci sono costati tanto! Non ti dispiacerà metterli via?” – “Mi aiuterai a pulirli almeno 4 volte al giorno?” – “Hai ragione cara … troppa polvere! Li porto in cantina!”)
Passano i mesi e la pupa si alza! Si è “evoluta”, allora puoi rimettere i tappeti (ovviamente no! Ci inciampa!), il tavolino non è più un problema (per un qualche inspiegabile motivo, ora lo evita), ma c’è da risolvere la questione delle antine dei mobili della cucina, i tiretti del bagno, la scarpiera, la porta di casa (“ma perché sta creatura vuole sempre uscire?!”).
E i problemi peggiorano a chi, la casa, l’ha voluta, sognata, pensata, costruita o affittata su due o più livelli.
Come la mettiamo con le scale? non c’è cancelletto o ringhiera che tenga! Diciamocelo, puoi comprare ed escogitare ogni tipo di marchingegno ma il lei/lui in questione, lo smonterà, lo scavalcherà, lo distruggerà! Qualunque cosa pur di scendere! O salire!
Poi, finalmente arriva un POI! Il piccolo incosciente-barra-spericolato cresce… non tanto, ma quanto basta per farti vivere attimi di vita casalinga più tranquilli, senza l’ansia di scoprirlo a bere detersivi, tirarsi sul capo lampade di Ottaviani di 450 kg, rotolare per le scale … cresce quanto basta per farti rilassare (un attimo)!
Non devi più essere così preoccupata per la sua salute, devi iniziare a preoccuparti della tua casa!
Il totem, bello e inutile che sei riuscita, finalmente, a regalarti, magari proprio per la nascita della pupa, la lampada che hai cercato per anni, il vaso di design che hai comprato nell’ultimo viaggio da non genitore, non hanno scampo! (E non pensare di salvarli mettendoli nei punti inaccessibili di casa: per i bambini non ci sono punti inaccessibili. Arrivano ovunque loro. E in qualunque modo).
In bagno non entrerà più per mangiare sapone e srotolare carta igienica, ma per mettere il tappo al lavabo, aprire l’acqua e vedere che succede! Aprirà le ante del mobile bar, per giocare a “mamma e figlia” con i bicchieri da Martini che custodisci gelosamente, sbircerà tra i tuoi beauty alla ricerca del rossetto, per scrivere “ti voglio bene mamma” sulla specchiera della tua camera da letto! Pareti di casa, mobili e complementi diventano il chiodo fisso della tua “adorata figlia”! “Quell’angelo di mamma” che un colore a pastello trasforma in una perfetta copia conforme di Attila! Puoi solo provare a ragionarci, se ti riesce, magari, e convincerla che quel pannello non è una lavagna, è l’anta scorrevole del mobile copri tv che ami tanto! il divano bianco non è un foglio da colorare e che “si … Attilina di mamma, anche bianco è bello …. non è detto che dobbiamo colorare tutto!” e magari riesci a salvare qualche parete … ma … potresti perdere l’incanto di avere in casa l’opera di un artista! Monet e Picasso ti avrebbero invidiato!
Leida Leg