Ultima modifica 8 Novembre 2017
Dell’argomento foto dei minori in rete ci siamo occupate tante volte. E tante volte abbiamo espresso il nostro parere. Contrastante a seconda della voce a cui abbiamo voluto dare rilevanza.
Foto dei minori in rete. Un tribunale decide: no se i genitori non sono d’accordo.
Dicevamo. Alcune volte abbiamo raccontato di come alcune di noi fossero talebane, e non concepissero la necessità o il motivo di pubblicare le foto dei propri figli minorenni. Mentre altre ancora abbiamo voluto condividere il pensiero di chi è a favore di questa pratica comune
Si dirà: per condividere momenti di vita familiare, per mostrare la crescita a parenti e amici lontani che altrimenti non saprebbero.
Certo, la condivisione, anche quando si parla di foto dei minori in rete, è un momento che regala allegria. Il fatto di potere gioire di un successo sportivo del proprio figlio, di un passo nella crescita di un piccolino coi nonni, di una recita con la zia lontana è certamente un momento positivo e felice di aggregazione sociale.
Ecco perché molte mamme, e anche molti papà sostengono, a ben vedere, che i pericoli reali siano maggiori dei pericoli virtuali. E il malintenzionato può trovarsi anche al parco, e perché no anche a scuola o in chiesa.
Ma sappiamo anche bene che i pericoli in rete sono tanti. L’appropriazione indebita delle foto dei nostri figli, a me personalmente, inorridisce.
Sapere che qualcuno possa fare uso del volto e del corpo di mio figlio, seppur virtualmente non mi va. E non va al mio compagno principalmente.
Ed ecco che succede che in casi nei quali questo accordo non c’è, e le foto dei minori in rete ci finiscono per volere unilaterale di un genitore, nasce lo scontro.
Dopo essere stato argomento di discussione politica e legislativa qualche tempo fa in Francia è successo anche in Italia. A Modena. Davanti ad un giudice che doveva pronunciarsi su una causa di divorzio.
Due coniugi in fase di separazione avevano dibattuto sulla revisione dell’affido dei figli.
I figli in questione avevano 3 anni e mezzo il maggiore e un anno e mezzo il minore.
Durante una udienza davanti al magistrato il padre, nel suo ricorso, ha evidenziato il fatto che la madre affidataria dei bambini pubblicasse le foto dei minori in rete. Evidentemente contro la sua volontà.
Il giudice ha così sentenziato
“L’inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi, in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini“. (fonte: La Stampa)
E continua giustificando l’ordinanza con affermazioni scontate e che tutti oramai sappiamo.
Inutile spiegare infatti come qualsiasi malintenzionato che voglia fare fotomontaggi e realizzare materiale pedopornografico potrebbe approfittare di queste foto di minori in rete e trarne materiale per suo uso e consumo. Dove uso e consumo sappiamo bene cosa sia.
Ovviamente la decisione del giudice non ha inficiato in alcun modo le disposizioni di affido per questo motivo. Nel senso che una madre che pubblica le foto dei propri figli su facebook non necessariamente è una madre degenere e dissennata.
Ma quando in casi come questi l’accordo non c’è, è bene, per il bene dei piccoli, essere cauti e pensare più alla loro protezione che alla nostra voglia di condivisione.
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