Ultima modifica 18 Giugno 2018

 

Qualche volta guardo mio figlio e mi chiedo, come sarebbe stato, il suo gemello, se, l’embrione impiantato avesse attecchito. Qualche volta mi chiedo come sarebbe stato averne due, due gemelli, due bimbi nati, cresciuti, amati insieme. Se fosse stato biondo e dolce come lui, oppure se fosse stata femmina. Un senso di nostalgia mi accompagna sopra questi pensieri. Mi fa male pensare che mio figlio non avrà un fratello, la persona più vicina dopo me e suo padre. Mi addolora pensare che, sarà solo dopo di noi. Avrei voluto che le cose fossero andate diversamente, per lui, prima che per me.

Negli ultimi anni sono notevolmente aumentate le nascite di bambini gemelli. Il motivo è sicuramente da ricercare nel ricorso alle tecniche di procreazione assistita ma contribuisce a questo aumento anche il fatto che, spesso, le donne si trovano a cercare un figlio nell’arco di tempo che va dai trentacinque ai quaranta anni, quando le ovulazioni cominciano ad essere irregolari e anche doppie, aumentando così la possibilità di una duplice fecondazione. Nel caso di fecondazione in vitro, in Italia si possono impiantare fino a tre embrioni per ciclo e i parti gemellari rappresentano il 25% dei casi.

gemelli
La maggior parte delle persone può pensare che un parto gemellare sia una cosa normale e semplice nel caso di fecondazione in vitro, come se la procreazione medicalmente assistita fosse la panacea di tutti i mali e la soluzione sempre efficace contro l’infertilità. Si è portati a credere, erroneamente che, le fivet siano quasi sempre sicure nel loro risultato e che le buone probabilità siano certezze. Purtroppo così non è. Magari lo fosse. Magari sapessimo l’esatto momento in cui inizia la vita e fossimo in grado di garantirne le condizioni. La scienza può molto, ma non tutto. E forse è questo il mistero dell’alito di Dio soffiato dentro quelle provette così delicate e preziose.

Non solo, non è sempre assicurato l’esito positivo di una pma, ma quando si parla di parti gemellari, è molto alto il rischio delle complicazioni legato al numero degli embrioni trasferiti. Sono molti i possibili problemi associati ad un parto gemellare: parto prematuro, peso ridotto alla nascita. Questi rischi aumentano se si parla di parti trigemellari.
Comprendo molto bene, però, le donne che, al terzo o quarto tentativo di fivet andato male, messe davanti alla possibilità di scegliere di impiantare più di un embrione, si lasciano sedurre dall’idea di una gravidanza multipla, nella speranza di riuscire a portarne a termine almeno una.

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Ricordo con molta commozione una foto toccante che, poco tempo fa, girava per il web. Si trattava di due gemelli appena nati che si tenevano per mano. Non nascondo che ho pianto. Per quelle mani intrecciate, per quel legame, quello tra fratelli, in questo caso gemelli, che li unirà per sempre, per quel senso di appartenenza che sapranno infondersi, se saranno bravi a preservare un bene che ho sempre ritenuto inestimabile.

Raffaella Clementi

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