Ultima modifica 20 Giugno 2019
Da un recente studio americano i giovanissimi di oggi sarebbero la generazione dei nati stanchi.
Bugia! Da che ho memoria io ogni generazione di giovanissimi è stata tacciata di stanchezza! In ogni famiglia c’e il soggetto ‘nato stanco‘ e nella mia famiglia modestamente ho sempre ricoperto io quel ruolo. Che poi crescendo abbia fatto 5 figli, con tutto quello che ruota intorno a questa scelta, dimostra che questo studio tutto sommato ha le sue ragioni.
Accertato, pertanto, che a soffrire di ‘sfinimento cronico‘ siano i più giovani e che le persone di mezza età sono meno spossate dei loro figli, direi che posso dormire sonni ‘rilassati’. Si perché è solo durante le poche ore di sonno che posso davvero considerarmi in forma e piena di energie. Il problema è la stanchezza che avverto durante il giorno a crearmi qualche scompenso e a non farmi rientrare nella statistica.
Se poi considero le varie attività che i figli riescono a fare, certo non tutti effettivamente, e alle energie che continuano ad avere anche la notte e ai loro variegati happy hour o apertivi tematici (che poi chiamare aperitivo un drink alle 23.00 mi suona da presa in giro) davvero non riesco a spiegarmi quanto rilevato dagli studiosi citati nell’articolo.
Non è che i giovanissimi la sanno talmente lunga e che la loro ‘spossatezza’ è solo sentita in certi particolari momenti della giornata legati alla principale attività che dovrebbe vederli svegli e sempre attenti? Si capisce che sto parlando del tempo dedicato alla scuola e allo studio?
Se da bambina e poi da giovanissima sono sempre stata considerata ‘nata stanca’, se ancora oggi ogni mattina sento tutto il peso di una giornata che deve ancora iniziare e nonostante questo faccio tutto quello che neanche wonderwoman saprebbe fare (anche se in maniera imperfetta) mi sento di gridare a gran voce: evviva i nati stanchi, compresi i miei figli!
Paola Bianconi