Ultima modifica 28 Aprile 2021
Quando i grandi parlano, i piccini ascoltano, sempre.
A volte, i genitori intavolano discorsi anche in apparenza banali, ma che possono arrivare alle orecchie e al cuore dei bambini in un modo per loro difficilmente elaborabile.
Genitori attenti a quello che dite, quando i bambini vi ascoltano
Ho in mente una bambina, dal temperamento docile e tranquillo, la quale, ad un certo punto, ha iniziato a mostrare dei vissuti di ansia, generalizzati in vari contesti.
Un’ansia apparentemente inspiegabile.
A scuola andava tutto bene, a casa anche.
Non si riusciva a comprendere la causa del suo malessere, che però peggiorava di giorno in giorno manifestandosi con angoscia, pianti, mal di pancia, piccole regressioni come ad esempio la continua richiesta di attenzioni e di vicinanza soprattutto la sera.
Questa bambina, che aveva 8 anni, era tornata a dormire nel lettone, desiderava sempre stare con la mamma, non parlava più con le sue amichette.
Nel frattempo, i discorsi tra mamma e papà a casa proseguivano.
Si raccontavano di come andava la giornata, delle cose semplici e di quelle complesse, del desiderio di un po’ di vacanza ed altro ancora.
Cosa ha turbato dunque questa bambina?!
Il papà non si era reso conto di aver detto apertamente alla mamma, in presenza della piccola, di un possibile cambio di lavoro, in un paese diverso dall’attuale, lontano da casa.
Cosa aveva fatto la bambina?
Quali processi mentali aveva attivato?
La bambina si era tuffata nelle sue fantasie e paure, immaginandosi in un posto nuovo, in una casa nuova, dall’oggi al domani.
Era terrorizzata dall’idea di perdere le sue amicizie, tant’è che aveva difensivamente “chiuso” lei le relazioni, ritirandosi nel suo mondo, per non subire un’eventuale perdita.
L’ansia era talmente forte che non poteva stare dentro la sua mente, allora aveva trovato sfogo nel mal di pancia.
Stare nel lettone e vicino alla mamma la rassicurava.
Non poteva concedersi di vivere altri momenti di vuoto e separazione, quali appunto il distacco per la notte, perché la minaccia dell’abbandono del padre era già troppo grave.
I bambini concretizzano.
A volte, manca in loro il se ed il ma. Per loro ci sono i fatti.
Un pensiero diventa una realtà in un batter d’occhio e se le paure ad esso connesse sono invasive, si trasformano in angoscia.
Allora trovo sia molto importante pesare sempre sia i contenuti dei discorsi che si intavolano in presenza dei bambini, sia le singole parole. Per qualcuno potrà sembrare qualcosa di esagerato.
Penso che come si riesca a mettere un filtro quando ci si trova in determinati contesti e certe parole non sono ammesse, allo stesso modo lo si debba fare in casa, con le proprie creaturine.
A maggior ragione, direi.