Ultima modifica 24 Agosto 2020
Si parla spesso di bullismo, e menomale, perché il fenomeno sta prendendo sempre più piede in Italia.
Oggi è la giornata Nazionale contro il bullismo. E noi vogliamo affrontare l’argomento partendo da una considerazione.
Bulli non si nasce.
Lo si diventa.
Si verificano molti casi che vengono riportati dalla cronaca ma moltissimi altri che vengono gestiti all’interno delle scuole e delle famiglie.
Vessazioni, umiliazioni, insulti e atti di prepotenza sono all’ordine del giorno.
Chi viene preso di mira?
Di solito un soggetto debole che fa fatica a parlarne in casa o con le istituzioni.
Chi prevarica di solito è un bambino/ragazzino con problemi di educazione.
Dicevamo.
Bulli non si nasce.
Lo si diventa.
Ed anche in questo, i genitori hanno e fanno la loro parte.
Sempre più spesso infatti i genitori sbagliano in questo loro compito così difficile che è l’educare.
Il Bullismo Genitoriale.
Uno dei primi a parlare di Bullismo Genitoriale è stato Dan Olweus, docente di psicologia all’università di Bergen in Norvegia.
Si parla di Genitori Bulli quando si è di fronte alla presenza di un’azione di prevaricazione, violenza, offesa, derisione svolta dai genitori ai danni del proprio figlio.
Ad essere a mio parere atroce è intenzionalità di questo comportamento.
L’esposizione ripetuta nel tempo a questo genere di bullismo può portare il bambino ad avere seri problemi di personalità in futuro.
Genitori bulli. Com’è possibile? Credetemi, purtroppo lo è.
Può sorprendere ed indignare ma esiste.
Si forma un grosso divario di forze e potere (adulto/bambino). L’adulto anziché educare tende a prevaricare sul bambino sminuendolo, deridendolo o peggio ancora punendolo a parole e/o con la forza.
Criticandolo quando il bambini fa un qualche cosa di sbagliato, o non lo fa come il genitore vorrebbe.
Un segnale che riporta ad una errata educazione ricevuta in primis dal genitore – bullo.
Questo a cosa porta?
Il bambino si sente debole, timoroso, impaurito e vesseggiato.
Il genitore spesso prevarica in maniera irrazionale perché non si sente realizzato e cerca la sua posizione di potere in casa sostituendo uno stile educativo equilibrato con la prevaricazione ad ogni costo.
Dal lato opposto abbiamo i genitori – chioccia, quelli che farebbero di tutto per accontentare i loro piccoli Buddha.
Questi ultimi ottengono un risultato pessimo: rendono i figli meno esperti nelle relazioni con gli altri, con meno autostima e più facilmente vittime del bullismo altrui.
Cosa fare allora?
Intanto rendersi conto tempestivamente se si appartiene ad una di queste due categorie e correre subito ai rimedi affidandosi ad un bravo, ma proprio bravo psicoterapeuta.
Riconoscere un problema è già un buon primo passo.
Di seguito imparare a crescere nel migliore dei modi (anche se nessuno è maestro) i nostri bambini.
Dar loro valore e sicurezza, gratificazioni, calore e amore ma anche secchi NO (seguiti da giuste spiegazioni).
Impariamo a migliorarci perché questo mondo è già piuttosto instabile e spetta a noi formare gli uomini e le donne del futuro. Informiamoci, leggiamo, parliamo con gli esperti e lasciamoci guidare.
E soprattutto usiamo l’istinto. Impariamo a non seguire troppo le MODE educazionali.
Amiamo i nostri figli nel modo giusto, giusto per noi e per loro, creando di nuovo quell’equilibrio che ultimamente è andato un po’ perso.