Ultima modifica 16 Marzo 2016
Sarà che il periodo delle feste offre la possibilità di uscire per un po’ dai ritmi frenetici della quotidianità e quindi di riflettere, sarà che come genitore non ce la faccio più ad ascoltare i suggerimenti dalla serie, “io al tuo posto farei così”, sarà che incrociare e ascoltare i genitori, (noi genitori) ti apre un mondo sulle molteplici difficoltà che si incontrano, ma un articolo sullo “strano” mondo dei genitori faceva capolino già da un po’.
Per questi motivi e per quel senso di inadeguatezza che traspare in ogni gesto o scelta comportamentale nella relazione genitore- figlio ho scelto un titolo che ben rappresenta lo stato attuale di noi genitori, ottimo bersaglio di una società giudicante e spesso superficiale.
Del resto quante volte abbiamo ascoltato le fatidiche frasi “Se il figlio è così, è tutta colpa dei genitori”, oppure “Ci credo, con una mamma così è facile perdersi”, e ancora “Se non dorme è colpa vostra, ma non avete letto il libro di…?”, e potrei dilungarmi per ore.
Ecco, alla luce di una chiusura anno, per alcuni versi un po’ indigesto, mi chiedo perché avviene tutto questo?
La categoria “Genitori” è davvero così strana o la Società stessa ha sviluppato negli anni una scarsa tolleranza e apertura all’ascolto dove permane un immagine di genitore quasi perfetto e scarsamente raggiungibile perché irreale?
Eppure con il mio lavoro ho la fortuna di incontrare un numero rilevante di storie di genitori, tutte squisitamente diverse ma con un unico denominatore comune: la fatica nel viversi sempre come inadeguati e la scarsa consapevolezza di essere competenti.
Cosa sta succedendo a noi genitori? E perché ci sentiamo sempre più soli?
Sono domande cui ognuno di noi può dare la sua risposta perché specchio della sua realtà, ma che non soddisfano completamente il nostro sentirci “strani”. E allora come provare a “sopravvivere” alle fisiologiche difficoltà che si incontrano nel percorso genitoriale senza lasciarsi sopraffare da un pensiero disturbante tipo “non sono capace?”
Iniziamo ad ascoltarci e ascoltare e le strategie non tarderanno ad arrivare.
Basta solo fare silenzio e ascoltare il battito dei nostri cuori, sorridendo alle nostre “stranezze” e individualità.
Buon anno Mondo Genitore.
Cecilia Gioia di MammacheMamme