Ultima modifica 25 Ottobre 2022
Questa mattina è stato presentato alla stampa, “Glassboy”, lo young movie scritto e diretto da Samuele Rossi, in uscita il 1° febbraio. Liberamente ispirato al romanzo Premio Andersen “Il Bambino di Vetro” di Fabrizio Silei.
“Glassboy” è un racconto di formazione sul desiderio di libertà, di avventura, di amicizia e di crescita. Nel cast Loretta Goggi nei panni inediti dell’apprensiva e dispotica nonna, Giorgia Wurth, Massimo De Lorenzo, Giorgio Colangeli, David Paryla e il giovanissimo Andrea Arru nei panni del protagonista. Al suo fianco gli Snerd, ovvero gli esordienti Rosa Barbolini (Mavi), Stefano Trapuzzano (Ciccio), Gabriel Mannozzi De Cristofaro (Domenico), Mia Pomelari (Mei Ming) e Luca Cagnetta (Gianni), a capo della banda rivale, con i bulli Emanuele De Paolis e Stefano Di Via.
Il film ha ricevuto riconoscimenti importanti, come il premio come Miglior Film Europeo per Ragazzi al Tallinn Black Nights Film Festival e ha partecipato al Giffoni, come unica opera italiana in concorso.
Per il produttore Emanuele Nespeca Glassboy è la realizzazione di un sogno: produrre un film per ragazzi. Glassboy vuole andare oltre il film di genere, è un film ambizioso, di respiro internazionale, per essendo un prodotto italiano a tutti gli effetti.
Questo young movie infatti è una coproduzione internazionale Italia, Svizzera e Austria tra Solaria Film con Rai Cinema, Peacock Film e WildArt Film, in collaborazione con Minerva Pictures Group, con il contributo del MiBACT, Eurimages e Creative Europe. Sostenuto da Regione Toscana, Regione Lazio, Regione Liguria, Regione Calabria.
Glassboy è destinato al pubblico giovane e in particolare avrebbe voluto coinvolgere e portare nelle sale cinematografiche le scuole. Il momento storico che stiamo vivendo purtroppo non lo ha permesso. Per questo motivo il film uscirà a breve sulle principali piattaforme principali piattaforme on demand (Sky Primafila, Google Play, Infinity, Apple tv, Chili, Rakuten Tv, The Film Club e Io resto in Sala).
Ma sia il regista Samuele Rossi che Emanuele Nespeca non perdono comunque la speranza di riportare le scuole in sala, magari nel prossimo anno scolastico.
Anche per il regista Samuele Rossi quest’opera rappresenta la realizzazione di un sogno, che arriva da lontano. Nasce da un libro, letto nel 2014, che fa nascere il desiderio di fare un genere in Italia poco considerato: un film di genere, un’opera dedicata ai ragazzi, che parla a loro e fa parlare loro. L’auspicio è che si guardi Glassboy senza pregiudizi, non considerandolo un prodotto di serie B, meno nobile o meno importante.
Alla conferenza stampa, oltre al regista e al produttore del film, a rispondere alle curiosità della stampa è presente parte del cast.
Giorgia Wurth interpreta Elisa, mamma di Pino. Come ha approcciato personaggio, perché hai accettato questa parte?
Glassboy è stato un bel viaggio, in tutti i sensi, sia in senso fisico, si svolge in tanti luoghi diversi, non solo in Italia. E’ anche un viaggio emotivo, di testa e di cuore. C’era molta genuinità in questo set, non solo perché i protagonisti sono i bambini, sono riusciti a contagiarci tutti. Nel film sono contemporaneamente madre e figlia, è una condizione molto responsabilizzante.
Loretta Goggi interpreta la nonna del protagonista. Cosa l’ha spinta ad interpretare questo ruolo (da cattiva)?
Credevo in Samuele, so che tipo di produttore sia Emanuele, ho accettato senza aver letto la sceneggiatura. Da ragazzina facevo la tv dei ragazzi, che aiutava i ragazzi a crescere in maniera sana, prepararli a futuro come spettatore e lettore preparato, e in grado di giudicare in modo critico. Glassboy è un film molto curato, c’è grande attenzione non solo alla recitazione, ma anche ai particolari, come i colori che indossavo nelle varie scene. Sono felice di averlo interpretato, anche se il personaggio è scuro, cattivo. Troppo amore può creare danni.
Giorgio Colangeli interpreta il dottor Emo.
C’è grande stima e affetto per Samuele Rossi. Sono stato uno dei primi a sapere del progetto e a leggere una sceneggiatura precoce. Ho accettato per motivi autobiografici, nella mia carriera ho cominciato con teatro ragazzi, tra il 74 e l’82, in anni in cui era settore fervido. Ho ricordi bellissimi di quella esperienza. Il film è bellissimo, merita il grande schermo. Ha una grande attenzione ai dettagli, una fotografia accuratissima, meritano scenografia e costumi. Ho immaginato una platea di bambini che durante alcune scene fa il tifo, che partecipa, se pero che a questo si possa arrivare. Il film è una grande favola, c’è magia.
Massimo De Lorenzo interpreta Fidenzio, il braccio armato della nonna di Pino.
Sono ammaliato da questi due toscani. Non amo di solito leggere le sceneggiature. Questa però l’ho letta prima di incontrarli, l’ho fatto in un’ora e mezzo, praticamente la durata del film. L’ho bevuta tanto era piacevole da leggere. Non mi si affidano in genere ruoli drammatici, ma in questo caso interpreto un personaggio oscuro, nero, diverso dai miei soliti.
La parola passa ai giovani protagonisti, molti alla loro prima esperienza.
Tutti entusiasti del clima in cui si sono svolte le riprese, considerano Samuele Rossi un regista appassionato.
Riguardo al rapporto con il libro da cui è tratto Samuele Rossi spiega che sono linguaggi diversi. Il libro è stato tradito come è giusto che sia. Del libro è stato mantenuto lo spirito, la forza, alcuni personaggi e il sapore. La storia però è portata ai giorni nostri (invece che fine 800). Alcuni personaggi sono cambiati, per esempio nel libro gli “Snerds” sono tutti maschi, nel film il capo della banda è una ragazza e sono introdotte etnie diverse. Ma all’autore del libro è piaciuto molto.
Glassboy racconta l’infanzia vissuta come superamento di una fragilità.
Come in tutti i film che raccontano l’infanzia c’è sempre una sfida, la sfida che ci porta a diventare adulti.
Non ci resta che guardarlo con i nostri figli. A breve la nostra recensione!