Ultima modifica 21 Ottobre 2019
Vi racconto di Halloween, ma faccio il giro passando dalla scuola.
Ci tengo a ricordare che i miei racconti sono legati al luogo in cui viviamo noi.
Quello che racconto non vale in ogni Stato degli USA.
E talvolta nemmeno nello stesso Stato.
Io racconto quello che succede a Kenosha, nel Wisconsin.
Le festività scolastiche in Italia sono molto legate alle feste religiose: i Santi, Natale, Epifania, Pasqua e santi patroni vari.
Qui no. Ovvio, parlo di scuola pubblica, diverso è per le scuole private.
Nulla legato alla religione. Ci sono le vacanze di Natale e Pasqua anche qui ma, per rispettare ogni credo religioso, le chiamano diversamente: Winter Break (pausa invernale) e Spring Break (pausa primaverile).
E non esiste il concetto di Santo Patrono. Sono io che racconto ai miei amici questa cosa.
Le altre chiusure scolastiche sono legate ad eventi locali o nazionali: Memorial Day, ad esempio, o le conference con gli insegnanti. Così come non esiste l’ora di religione a scuola: ogni famiglia se la fa extra-scuola nella chiesa che preferisce (e qui ce n’è per tutti i gusti!). E, ovviamente, non esiste il crocifisso in classe. La scuola deve essere al di sopra della politica e della religione, deve accogliere tutti i membri della comunità che ne hanno diritto.
Quindi, va da sé che non esiste la festività del 1° Novembre, Ognissanti.
E’ un problema perché qui la notte del 31 Ottobre gli Zombie e tutti i vari mostri, escono per le strade a far baldoria fino a tardi e se il giorno dopo si va a scuola o al lavoro… come si fa?
Si fa che i ragazzi che vanno a scuola lo celebrano la domenica pomeriggio prima del 31, qualora il 31 fosse un giorno infra-settimanale.
Ma ora veniamo alla parte divertente del festeggiamento.
Fin dall’inizio di Ottobre le famiglie si esibiscono nella decorazione delle case. E il mio consiglio è, se passate negli USA qualche giorno prima di Halloween: armatevi di macchina fotografica e andate in giro… potreste vedere cose strepitose!
E’ quello che noi facciamo il sabato pomeriggio prima di Halloween! Sembra che ci sia una vera e propria gara alla casa più ORRENDA: ragnatele giganti, fantocci impiccati agli alberi, cimiteri in giardino con pezzi di scheletro che spuntano, bare parlanti… è incredibile.
Per non parlare dei negozi che già dai primi di settembre hanno cominciato a presentare sugli scaffali maschere e decorazioni di ogni genere.
C’è addirittura un negozio che si chiama “Halloween Express” che vende tutto l’anno maschere, travestimenti, oggettistica, galloni di sangue finto, ragnatele…
Vi metto qui una piccola galleria fotografica.
Ho scelto le più “interessanti” ma ne avrei tante altre!
Come funziona il “trick or treat”?
Nessuna festa a scuola. La scuola resta fuori da questi festeggiamenti, sempre per rispettare ogni credo.
La gente si traveste sbizzarrendosi con ogni sorta di mostruosa maschera. C’è chi va di casa in casa con dei cestini e suona nella speranza di avere (treat) dolcetto piuttosto che (trick) scherzetto. Chi sta in casa si deve munire, appunto, di dolcetti o di scherzetti. Deve però aver cura di: 1. Accendere una luce all’esterno in modo che si sappia che si può suonare (chi non ama la festa lascia la luce spenta per far capire che le visite non sono gradite.); 2. Accogliere i visitatori con una maschera.
L’eccitazione è palpabile.
E dopo che io mi sono munita di dolcetti da distribuire i visitatori e che, finalmente, me ne libero… arrivano a casa i miei figli con altrettanti dolcetti e il contenitore torna a riempirsi… gran parte finiscono a scuola.
Alcuni restano ma vanno ben chiusi in un armadio ed estratti all’occorrenza in attesa che i ragazzi se ne dimentichino.
Sì perché, a parte una mela il primo anno, di solito arrivano dolcetti che fanno la gioia dei dentisti!