Ultima modifica 13 Maggio 2022

In queste ultime settimane ho letto diverse notizie, anche su quotidiani autorevoli, che trattavano di Huggy Wuggy .

Io non conoscevo questo personaggio e neanche il gioco da cui proviene.

Altea, la mia grande di 6 anni, passando in cucina nota l’articolo che stavo leggendo e mi dice:

“Mamma quello è Huggy Wuggy. a Me fa paura!”

L’ho guardata e le ho subito risposto:

“Anche a me fa paura, ma come fai conoscerlo, dove l’hai visto?”

Le ho subito chiesto queste informazioni perché:

Non ha un cellulare, non può navigare su internet, non ha accesso a YouTube se non in nostra presenza e soprattutto sa che deve aver la nostra approvazione sul cartone/telefilm che decide di vedere.

Magari molti di voi penseranno che siamo troppo esigenti, ma cerchiamo di dargli degli strumenti in base all’età sui contenuti che può o meno vedere.

Qui, ovviamente, si aprirebbe un’enorme parentesi su quello che si può o meno vedere in tv con i figli, dato che in ogni pellicola o serie tv ci sono scene di sesso, violenza o linguaggio scurrile.

Ma magari di questo ne parleremo in un altro articolo.

Torniamo a Huggy Wuggy e cosa è successo in queste ore in Italia.

MA CHI E’ HUGGY WUGGY?

HUGGY WUGGY

Huggy Wuggy è un pupazzo blu con una grande bocca piena di denti aguzzi, comparso recentemente in vari video di YouTube e TikTok.

Questo inquietante personaggio è il protagonista cattivo di un videogioco horror di Poppy Playtime, uscito nel 2021 e consigliato, ovviamente, per bambini maggiori di 12 anni.

Il protagonista del videogioco è un ex dipendete di una fabbrica di giocattoli abbandonata ed ora abitata da giocattoli malvagi ed animati.

Uno di questi, lo avrete già immaginato, è Huggy Wuggy, un pupazzo che sembra tenero ma che nasconde un segreto.

All’apparenza sembra adorabile, invece nasconde denti aguzzi ed è un terribile assassino.

Avendo avuto un riscontro mondiale molto ampio, la casa di videogiochi, come ci si potrebbe aspettare, ha deciso di fare una serie di peluche e altri oggetti da immettere nel mercato.

E questi, con mia grande sorpresa, stanno andando a ruba!

IL CASO SUI GIORNALI DI HUGGY WUGGY

Devo premettere che questo personaggio non mi piace.

Ma in realtà non sono allarmata per mia figlia e credo che, come per la questione Disney, alcuni genitori ed i giornali stiano un attimo montando la questione!

MA ANALIZZIAMO I FATTI

HUGGY WUGGY

La presunta pericolosità di Huggy Wuggy è partita dalla contea di Dorset, Regno Unito, dove ad inizio di questo aprile la polizia locale, tramite un comunicato, aveva allertato la popolazione su alcuni video del pupazzo presenti in rete.

I video incriminati, secondo le forze di polizia, rappresentavano l’inquietante pupazzo che esortava i bambini a commette atti violenti.

Le forze dell’ordine ritenevano che bambini troppo piccoli fossero stati esposti a questi contenuti e pertanto invitavano i genitori a controllare la navigazione dei propri figli.

La segnalazione riguardava, per l’appunto, una canzone su Youtube e Tiktok dove si vedeva il pupazzo Huggy Wuggy che cantava una canzone con dei versi inquietanti:

«Potrei abbracciarti / per sempre / fino a quando esalerai l’ultimo respiro».

Le forze di polizia inglesi hanno comunque affermato che non avevano avuto segnalazioni di bambini che avessero compiuto atti violenti in seguito alla canzone.

Da precisare che questa canzone è stata realizzata da fans del videogioco e non è presente nello stesso videogame.

Questa canzone appare su Youtube e Tiktok ma non su Youtube kids e TikTok for Younger Users che sono i canali adatti ai minori di 12 e 13 anni.

Questo fatto è molto importante perché, come abbiamo fatto presente nell’articolo sul child grooming, i bambini vanno tutelati e istruiti quando navigano liberamente in internet.

Infatti, lo stesso autore della canzone ha spiegato al sito Dubunking Snopes di aver caricato il video sul suo canale, nella versione YouTube libera da parental control.

Quindi se i bambini hanno meno di 12 anni, non dovrebbero accedervi senza la supervisione dei genitori.

IN QUESTO MODO, L’ALLARMISMO DEI GENITORI PER HUGGY WUGGY HA RAGGIUNTO L’ITALIA

HUGGY WUGGY

Sembra che il panico in Italia sia stato creato da una donna che ha pubblicato un post, riguardo l’aver visto un bambino piccolo con il peluche di Huggy Wuggy.

La donna si diceva preoccupata ed allarmata di questo fatto ed incitava i genitori a prenderne coscienza.

A questo post si è aggiunto anche un avviso della Polizia Postale, che invita le famiglie a controllare e filtrare i contenuti visionati dai propri bambini piccoli.

Ha spiegato Ivano Gabrielli, direttore della Polizia Postale e delle comunicazioni:

“Studiando i video e le attività in rete abbiamo ritenuto opportuno dare un alert prudenziale per sensibilizzare le famiglie rispetto a quello che è un contenuto pericoloso per i minori di 13 anni. Inoltre, non ci sono esigenze di prevenzione di tipo criminale”

Resta fondamentale secondo lui e anche secondo me:

“sensibilizzare i genitori sui contenuti che in generale i loro figli guardano in rete: bisogna navigare con loro, educarli ad una navigazione consapevole e fornirgli gli strumenti giusti per orientarsi e capire quel mondo”.

Considerazioni finali sul fenomeno

Personalmente sono d’accordo con la Polizia Postale che bisogna tutelare i propri figli e insegnarli a navigare consapevolmente su internet.

Come dicevamo il web offre moltissime opportunità, ma anche tantissimi pericoli, soprattutto se i bambini non sono in grado di comprendere i contenuti che vedono.

Questo dovrebbe far riflette chi ha come target un pubblico sotto i 13 anni; in quanto inserire questo personaggio, per altro indicato con la classificazione PEGI 12, nel loro materiale renderebbe il loro contenuto non più adatto al proprio pubblico.

Un esempio di questa “svista” potrebbe essere quella fatta da Sofi e Lui dei Me contro Te che, pur avendo un pubblico che va dai 5 ai 10 anni, mostrano scene con questo personaggio nei loro contenuti.

Concludendo, io non sono né preoccupata né allarmata per questo pupazzo, perché ho spiegato ad Altea che è il personaggio di un gioco horror che lei non deve guardare.

Il faccio che le faccia paura è perché non è adatto alla sua età.

Quindi, tornando sempre sullo stesso discorso, è nostra responsabilità di genitori  insegnare ai nostri figli una navigazione digitale consapevole, spiegandogli cos’è e come funziona internet.

In questo modo tuteliamo i nostri bimbi dai contenuti inadatti alla loro età che possono trovare in rete, evitando di creare così allarmismi inutili.

Questo lo dico prima di tutto da mamma!

Classe 1985 nata e cresciuta a Milano, meglio Cormano. Sono laureata in scienze sociali applicate ma nella vita ho fatto un pò di tutto. Da febbraio 2017 ho lasciato il nord per trasferirmi a Catania con la famiglia! Sono mamma di due piccole pesti che adoro, anche quando mi fanno impazzire. Dal 2020 ho iniziato a lavorare come content writer/copywriter e successivamente ho preso la qualifica con Meta in Social Media Marketing. Amo viaggiare, la lettura, il cinema, le serie tv ed il baseball/softball.

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