Ultima modifica 15 Maggio 2019

Che poi, non raccontiamoci balle, la vita qui nell’Olimpo dei Genitori Orfani, non posso dire che sia sempre una passeggiata.
Non fatevi ingannare dalle mie parole, ma sappiate che essendo un percorso possiamo decidere come andare avanti e questo non lo darei mai per scontato.

Tosto è tosto, specie se quei genitori li hai amati.

Voglio raccontarvi una cosa. In questi giorni mi è arrivato un messaggio: “la mia mamma questa notte è volata in cielo”. Quale può essere il mio ruolo in questo caso?
Come amica non posso fare finta di nulla. Ho deciso: la farò ridere.
Ci devo provare e so come fare.

Non sono pazza, non del tutto per lo meno.

Rispetto ogni respiro di dolore, mi metto religiosamente in disparte e rimango in attesa di un cenno, mi basterà uno sguardo per capire che sarà arrivato il momento della risalita per lei e i suoi bimbi.

Faremo dei pomeriggi di gioco. Gioco puro, quello che fa divertire i bimbi e sorridere le mamme nonostante i dolori. Guarderemo le nostre foto e ne faremo di nuove.
Basterà una stanza. La riempiremo di colori, disegneremo, dipingeremo e appenderemo palloncini.

Tutto dovrà parlare e profumare di vita, il suo significato deve sentirsi nell’aria.

Si dovrà percepire che tutto può andare avanti, la passione di ogni tonalità deve parlare di speranza. La varietà di toni, dovrà rispecchiare la consolazione dei ricordi e sui ricordi brutti, basterà una pennellata.

Almeno per quel giorno.

Io non sono superficiale o insensibile, e  sono pronta a svelare il mio grande segreto. Non sono forte di mio, come qualcuno ogni tanto mi descrive. Ho solo avuto una grande maestra, che mi ha insegnato che una risata può essere liberatoria come un pianto; che nonostante tutti ti guardino con compassione ti fa sentire intoccabile; che la gioia la si può vivere anche nel dolore e che piangere dal ridere è molto più confortante che farlo di tristezza.

Questo mio personale guru, mi ha donato il più grande insegnamento della mia vita, oltre che la vita stessa.

Mi ha lasciato una lettera e un piccolo pezzo lo voglio lasciare qui, come memoria indelebile.

L’ha scritta poco prima di andare in un posto che credeva le potesse dare la vera pace, dove potesse riposare anche quelle sue mani, che fino all’ultimo mi hanno sfiorato e che per me hanno molto lavorato.

Quella frase diceva così:

Sei il bastone della mia vecchiaia ma sappi che nel momento del bisogno io sarò sempre con te. Io sarò sempre la tua mamma. Ti amo anch’io e ti prometto che riempiremo le nostre giornate con la nostra vitalità, i nostri colori e le nostre risate. Correremo in prati pieni di fiori verso il cielo azzurro e non ci fermeremo mai.”

Mi commuovo anche io mentre a memoria scrivo queste parole, ma la gioia che mi danno e che provo è incontenibile, spero che ne arrivi un po’ anche oltre questo schermo.

Francesca

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

2 COMMENTS

  1. Io non ho parole adesso, e sono acciecata dalle lacrime…
    Quello che ti ha scritto tua madre è stupendo, e la figlia di una madre così non poteva che essere la meravigliosa donna che sei.
    Ringrazio di averti “incontrata”…

    • Grazie. non riesco a dire niente di deverso, perchè in questi giorni e in questa nuova avventura sono quasi costantemente commossa per tutto l’affetto a me dimostrato.

      Prometto che il prossimo post, sarà più leggero perchè comincio a sentirmi in colpa per tutte queste lacrime.

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