Ultima modifica 6 Aprile 2016

Vi ricordate la bufera mediatica che ha sommerso il corpo dei vigili romani i primi dell’anno?

polizia municipale

La notizia, rilanciata da tutti i media, ha suscitato l’immediata indignazione dell’opinione pubblica: l’83,5% dei vigili previsti in servizio la notte del 31 dicembre è stata assente dal posto di lavoro per malattia.

Alle 7 e 10 del 1° gennaio Renzi cavalcava la notizia lanciando il primo tweet dell’anno per dare gran voce alla sua volontà di cambiare le regole nel pubblico impiego:
“Leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano “per malattia” il 31dic. Ecco perché nel 2015 cambiamo regole pubblico impiego #Buon2015”
Sappiamo quanto i vigili siano una categoria molto poco apprezzata. La regolarità con cui oramai le multe vengono dispensate, i disservizi percepiti da tutti, sommati alla notizia dell’assenteismo hanno fatto toccare il fondo del gradimento.
Ma andiamo con ordine.

assenteismo vigili roma

I numeri reali delle assenze

Il 2 gennaio, il comunicato stampa del comandante della Polizia Locale Raffaele Clemente, risulta essere una vera e propria invettiva alla mancata disponibilità di quegli agenti che “con una diserzione numerica assolutamente ingiustificata hanno cercato di sabotare la festa popolare del Capodanno, cercando di mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini ma anche il buon nome dell’intero Corpo degli agenti della Polizia locale e della città di Roma.” “Gli agenti che hanno lavorato ieri sera e ieri notte hanno compiuto un eccellente lavoro e per questo li ringrazio, a nome dell’amministrazione, della città e mio personale” –scrive il comandante Clemente.

Sono i numeri a far esplodere il caso. Clemente dichiara un’assenza improvvisa, a ridosso delle ultime ore del 31 dicembre pari all’83,5%. Annuncia infatti che, “a fronte della iniziale disponibilità di 1000 agenti (in servizio ordinario per il turno di seminotte) si sarebbe giunti progressivamente a 165 unità, per un totale di 835 assenze dell’ultima ora. Ecco come si giunge alla dichiarazione dell’83,5% di assenze per malattia.

Come è andata

Delle 835 assenze, quelle per malattia sono 571 e non 835 come dichiarato inizialmente. Alle assenze per malattia vanno aggiunte le ulteriori assenze per un totale di 63 per donazione di sangue, 141 per leggi di agevolazioni (es. L.104) e 60 casi da accertare, di cui 8 non giustificati.
I vigili a Roma sono 6.200, e le 571 assenze per malattia sono in realtà il 9,2%, di tutto il corpo. I 571 infatti vanno posti in relazione al totale dei vigili su Roma e non alla disponibilità. La percentuale di malattia è comunque un numero oggettivamente elevato anche paragonandolo alle assenze dello stesso periodo negli anni precedenti.
Il vero nodo da sciogliere è quello della “disponibilità” dei 1000.
Nel mese di settembre il corpo dei vigili provvede a comunicare i giorni di ferie di cui prevede di
usufruire nel periodo delle feste natalizie, e quindi fornisce l’eventuale adesione (la famosa “disponibilità”) per la notte di Capodanno. Per inciso, la notte del 31 si svolge in forma straordinaria e quindi su base volontaria.
Da considerare poi che, a seguito della vertenza contro l’Amministrazione circa il contratto decentrato, già in corso al 15 dicembre 2014, la Polizia Locale di Roma aveva ritirato le adesioni ad ogni forma di lavoro straordinario, compresa quindi quella per il 31 Dicembre di cui era stata data adesione in precedenza.
I 1.000 agenti che avrebbero dato disponibilità per il 31 , già a metà dicembre non c’erano più. Le adesioni erano pari a zero!
La materia del contendere, riguarda la trattativa sul salario accessorio, che il Comune ha modificato in via unilaterale dopo la scadenza dei termini delle trattative, e il piano anticorruzione a rotazione voluta dal comandante dei vigili.

Il Comando stante la situazione, solo a poche ore prima della notte di Capodanno ha intrapreso variazioni sui turni per cercare di trovare una soluzione. La prima delle azioni è stata quella che ha visto lo spostamento dei vigili in servizio dal turno della mattina al turno di semi notte o notte, spostando il turno anche a chi le notti non le faceva mai, per problemi di salute per esempio, o a chi giustamente si era organizzato sapendo quale sarebbe stato il proprio turno già da tempo, mettendo il Corpo in serie difficoltà.
Quando poi si è realizzato che le modifiche apportate ai turni con così tanto ritardo non avrebbero garantito il numero minimo di vigili necessari, si è ricorso alla reperibilità. E qui la vicenda diventa paradossale. Queste liste, non vengono aggiornate ordinariamente per cui sono state richiamate in servizio, e quindi calcolate come assenti, anche le persone già malate da prima del 31, le persone che erano in ferie, le persone in pensione e per assurdo anche quelle defunte.

I risultati dell’inchiesta sull’assenteismo vigili a Capodanno

I primi risultati dell’inchiesta interna sul caso trapelano fin da subito. Ed è polemica anche qui. Alcune richieste di giustificazione pare siano state inviate solo per mancata risposta alla reperibilità, anche perchè come si può contestare un certificato medico. Pare che alcuni agenti abbiano ricevuto l’sms della chiamata, ma che per motivi diversi non abbiano potuto accettare di entrare in servizio. Per chi fosse esentato dal servizio avendo donato il sangue, basterà semplicemente presentare il certificato per risolvere la propria posizione. Pare che alcuni agenti invece abbiano ricevuto il solito messaggio sul telefonino mentre erano in ferie chissà dove etc.
Sembrerebbero essere solo 8 gli accertamenti di assenze ingiustificate.
Ad oggi ancora non si sono chiuse le verifiche e pare che siano ancora in corso gli accertamenti di numerose posizioni.

Il Comandante spiega che “per serietà e rispetto nei confronti degli agenti e dei cittadini il Comando ha deciso di parlare soltanto per atti formali e comunicando numeri certi e condivisi. E ciò avverrà anche nel prosieguo delle indagini.”
Nel frattempo, il 12 Febbraio scorso, si è svolta a Roma la manifestazione dei vigili urbani provenienti da
tutta Italia. Le richieste del corteo sono state: più rispetto, dignità, e di essere riconosciuti come corpo di polizia e non come impiegati. In sostanza adeguamenti del trattamento economico di equo indennizzo, le cause di servizio, una legge nazionale per l‘ordinamento della Polizia Locale, l’indennità di pubblica sicurezza, il riconoscimento di categoria a rischio ed il monitoraggio delle malattie professionali.

La vicenda, caratterizzata dal balletto delle percentuali, lascia il dubbio che possa essere strumentalizzata per propagandare una riforma sul rapporto di lavoro pubblico. Se anche fosse, secondo me, non ci sarebbe alcun bisogno di trovare una legittimazione in questa vicenda!

Graziana Le Donne

Lavoro in una publishing company, adoro il mestiere impossibile di mamma in una città impossibile come Roma dove ogni iniziativa è una sfida. Amo condividere pensieri e parole

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