Ultima modifica 6 Novembre 2015


È sempre stata la sorellastra, quella tutta sostanza, ma inevitabilmente bruttina, tutto perché non aveva mai avuto le attenzioni meritate da coloro che le hanno dato i natali, concentrati su quella diva di sua “sorella”…
No, tranquilli, non è la storia di una bambina ed il suo dramma familiare, ma solo quella di una doverosa inversione di tendenza nel design automobilistico Volkswagen : finalmente, infatti, all’appena concluso salone dell’auto di Ginevra abbiamo potuto ammirare (oltre alle solite supercar milionarie uniche a non soffrire la crisi, anzi a dichiarare utili stratosferici ed incredibili crescite year on year) la nuova versione del bestseller Golf in versione station wagon, per la prima volta non una goffa interpretazione della berlina con l’aggiunta di un volume posteriore, come era avvenuto finora, dalla terza serie della media tedesca, che ne ha visto la prima variante ( tra l’altro proprio Variant è il nome della familiare), ad oggi che è da poco stata presentata la settima serie.
Una piccola rivoluzione dovuta al fatto, di cui la stessa casa madre non nasconde il preciso intento, di aver studiato il design della station congiuntamente a quello della berlina, e i risultati sono evidenti: una linea davvero equilibrata ed accattivante che strizza l’occhio alla praticità e alle esigenze delle famiglie, ma anche al puro piacere estetico; per la prima volta la Golf familiare condivide con la berlina non solo la proverbiale qualità progettuale e costruttiva del prodotto, che ne hanno fatto un autentico punto di riferimento internazionale, ma anche la bellezza, frutto del lavoro del centro stile capitanato dall’italianissimo Walter de Silva, con la collaborazione niente di meno che di Giorgetto Giugiaro, il papà della prima Golf, tanto per dare un po’ di lustro anche al nostro paese…
Qualche numero: il baule, davvero enorme, vanta una capienza di 605 litri, mentre i motori, tutti turbo, riprendono parte di quelli adottati dalla berlina portando al debutto una versione, la BlueMotion turbodiesel 1600 che, con 110 cv a disposizione, promette percorrenze superiori ai 30 km/l… Non stenterei a credere di trovarla tra le favorite di tutti mercati in cui verrà commercializzata. Non mancheranno versioni a quattro ruote motrici.
Difetti? Almeno nella versione esposta a Ginevra stupisce, a fronte del pratico sblocco rapido per l’abbattimento dei sedili posteriori, la mancanza del sensore sotto il paraurti che permette di aprire il baule con le mani occupate, stupisce soprattutto in considerazione del fatto che è stato proprio il gruppo Volkswagen ad introdurre questa novità sul mercato (sulla Audi A6) e del fatto che la concorrenza, per esempio la Ford, ne dispone.

G.P.Antonicelli

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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