Ultima modifica 29 Settembre 2016
Nella scelta del Centro giocano diversi fattori, primo tra tutti il fattore tempo. Purtroppo, il fattore tempo è davvero fondamentale e per questo genera ansia. Si, perché pur esistendo dei centri pubblici di eccellenza nel nostro paese, molto spesso in questi centri le attese sono infinite – in media, 2 anni.
Inoltre per le donne esiste anche un limite per l’accesso alla fecondazione in vitro, previsto a 42 anni. Il fatto che la legge imponga un limite di età, comporta la scelta forzata verso un centro privato. Tra l’altro, le analisi necessarie sono molte e, a volte, anche costose ma le pratiche per farle presso le Aziende Sanitarie Pubbliche sono lunghe e complesse. Se ad esempio si richiede l’esenzione per infertilità, non è sempre semplice farsela riconoscere.
Così, tra file interminabili agli sportelli, le code per ritirare referti e gli spostamenti da un capo all’altro della città, spesso si preferisce semplificare e rivolgersi ai centri privati che costano di più di quelli pubblici ma hanno di buono la possibilità di fare tutto presso lo stesso centro, di cattivo che, il più delle volte hanno costi, proibitivi.
La scelta del Centro è una scelta importante. Che cementa o allontana la coppia, che tranquillizza o lacera i cuori. Perché è lì che andrete a spogliarvi di tutte le certezze, di tutti gli strati di difesa che avete fino a quel punto messo in campo. Lì sarete più fragili, esposti, nudi davanti alla possibilità reale di dare o non riuscire a dare la vita.
Ogni coppia ha il suo centro.
Nonostante l’esito, sebbene il risultato del suo tentativo.
Ma come riconoscere se si è o non si è dove si dovrebbe? Lo si sente e basta. Senza se e senza ma.
Se sei nel centro giusto, lo senti.
Raffaella Clementi