Ultima modifica 29 Settembre 2017

Chiunque abbia sia il cane che il gatto sa bene che il mattino è un momento tutto gattoso. È lui, il nostro felino di casa che tendenzialmente dà la sveglia e, per darla, trova sempre modi differenti.

Ho avuto molti gatti nella mia vita. Il gatto è sicuramente un animale di più facile gestione, più autosufficiente rispetto al cane: pochi orari da rispettare per somministrare il cibo (basta lasciargli la ciotolina dei croccantini preferiti a disposizione), la sabbietta rigorosamente pulita e, se sono dei gatti che possono uscire come i miei che vivono in campagna, la gattaiola sempre aperta in modo che possano entrare ed uscire quando preferiscono.

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Ma torniamo alla sveglia mattutina. Attualmente ho 4 gatti che vivono con me, tutti rigorosamente trovatelli e con caratteri decisamente differenti ma ognuno di loro, quando decide che mi devo svegliare, applica “interventi” diversi. In genere, la svegliatrice di famiglia è Briciola, la gatta anziana. Sale sul letto e mi si piazza di fronte alla faccia e comincia a guardarmi e a studiarmi per capire se dormo o faccio solo finta di dormire; mi guarda a lungo muovendo muso ed orecchie di qua e di là fino a che non ha deciso che è ora che mi svegli e la consideri. Allora parte alla carica e mi dà una zuccata sulla fronte e incomincia la danza degli strusciamenti contornati da una serie di fusa decisamente rumorose, poi mi sale sul fianco e si stende piantando le sue adorabili unghiette nella mia pelle, così da farmi capire che è inequivocabilmente ora di svegliarsi e dedicare tutta la mia attenzione a lei.

“Vuole mangiare” penserete voi. Noooo! Vi assicuro, il cibo è lì alla sua portata. Lei vuole solo i 10 minuti giornalieri di coccole solo per lei senza cani o altri gatti intorno – la regina della famiglia. Finito di svegliare me, quando mi ha finalmente buttata fuori dal letto, passa senza indugi a mio marito. Che vuoi, le coccole non si negano a nessuno e poi, visto che lui è il centro del suo immenso amore, gli si dedica con più zelo passando delle intere mezz’ore ad amoreggiare con musate, fusa profuse e danza del latte fatta sulla pancia mentre lui continua imperterrito a russare.

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Se invece è Lulù, la piccolina di casa a decidere di svegliarmi, le cose funzionano diversamente. Prima di tutto l’orario. La signorina è decisamente mattiniera e quindi la sveglia la dà alle 5 del mattino e la  procedura è più o meno questa: salta sul letto, ti si piazza sulla testa e comincia a leccarti i capelli con quella sua linguetta….ruvidissima. E’ metodica ed accurata nel leccarti, e quando, ha deciso che la messa in piega è di suo gusto viene e ti si sdraia rigorosamente sul collo come una stola di pelliccia che l’inverno è anche piacevole ma l’estate risulta un tantino soffocante.

Il problema arriva quando decide che è ora di alzarsi il maschio di casa Harry. Harry come tutti i giovani maschietti di questa famiglia è un filino casinaro così “mister delicatezza” salta da sopra l’armadio a muro sul letto, e basta già questo a farti fare un balzo dal letto,visto che sembra sia stata sganciata un bomba dato che il signorino è otto kg di gatto; poi incomincia a miagolare sembrando la tromba della sveglia della caserma. Una volta accertatosi che siamo svegli, come un sergente dei marines, si gira e se ne va. Se avesse la parola sono sicura che dietro quei suoi miagolii dica: “ Forza truppa, in piedi ADUNATA!

Unica eccezione è Audrie, la mia dolcissima pantera nera che, come la sua mamma, è una dormigliona. Lei  subisce tutte le sveglie mattutine degli altri dal suo posto notturno cioè stesa sul cuscino, sopra la mia testa.

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E per ultima, un ricordo dolce e tenero, la mia dolce Trudi, prima amica della mia vita. Lei era una gattina discreta quindi cercava sempre di essere delicata e gentile. Ti svegliava dolcemente sempre 5 minuti prima che ti suonasse la sveglia; a qualsiasi ora tu la mettessi lei riusciva a svegliarti almeno 5 minuti prima in modo da avere quei momenti tutti per sé. Era un trionfo di coccole, piccoli miagolii, testate e zampatine sul viso per farti svegliare, fusa a non finire…bellissimo. Ma se temporeggiavi un po’ di più nel letto, come una mammina dolce ma decisa, ti tirava giù il lenzuolo con la zampetta e ti scopriva per farti capire che era proprio ora di alzarsi. Tutti i giorni, visto che era figlia unica, veniva a svegliarti così.

Tutti i giorni a parte la domenica che non si sa come capisse che quel giorno finalmente si poteva dormire in santa pace.

Elisabetta Dal Piaz

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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