Ultima modifica 10 Ottobre 2019

Avere un figlio é sempre un’esperienza unica. Ci sono moltissimi fattori di cui tenere conto, uno dei più influenti é sicuramente il “dove”.
Ho vissuto la gravidanza e nascita della mia secondogenita Nora in Inghilterra, più precisamente a Nottingham.
É stata una gravidanza durissima, una di quelle che ci si augura di non dover mai affrontare e che se proprio ci tocca si spera sempre non capiti con il primo figlio altrimenti difficilmente si troverà il coraggio di farne altri; per fortuna nel mio caso é stato cosi. L’NHS, il sistema sanitario nazionale, preoccupa soventemente gli immigrati italiani in quanto differisce dal sistema a cui siamo abituati in Italia. Mi é capitato innumerevoli volte di leggere lamentele e perplessità sulla sanità in generale e anche nello specifico nel modo di affrontare la gravidanza.
In Italia siamo abituati ad un controllo specifico mirato durante i 9 mesi di gestazione mentre in Inghilterra tendono più a considerare importante la serenità psicologica della madre, senza continue ecografie ed analisi.
La gravidanza é vista più come un atto naturale, la donna incinta non viene mai fatta sentire come una malata, come fosse fatta di cristallo ma spinta a vivere la gioia della gravidanza.

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Ammetto che inizialmente ho avuto anche io i miei dubbi, per fortuna dubbi che ho messo da parte grazie all’esperienza.
La prima cosa da fare una volta confermata la gravidanza é prenotare un appuntamento con la midwife che lavora presso il proprio studio medico: sarà lei a seguire passo passo la mamma lungo il suo percorso.

Quando sono andata alla mia prima visita ero uno straccio, ero già stata ricoverata tre giorni per disidratazione e ricordo di aver pianto durante la visita. La midwife é stata comprensiva, mi ha incoraggiata, é stata assolutamente perfetta. Abbiamo compilato insieme il mio libretto della gravidanza, mi ha dato tutte le informazioni sul percorso da fare e mi ha lasciato i recapiti telefonici dello studio delle midwives, numeri a cui rispondono 24/7 e che mi é capitato di utilizzare con successo.

Di prassi si fanno solamente 2 ecografie, la prima a 12 settimane e la seconda, la morfologica, intorno alla 20esima settimana. Tutto qui. Escludendo questo ci si vede con la midwife ogni 6 settimane circa, lei controlla il battito, misura la pancia (con un metro da sarta!), controlla il peso, prende un campione di urine e in un paio di occasioni anche un campione di sangue. Nel mio caso ho dovuto anche sostenere il test glicemico, un lunghissimo test in cui bisogna stare digiune dalla sera prima e assumere una bevanda entro cinque minuti e poi attendere due ore i risultati senza assumere cibo.
Questo controllo é consigliato in alcuni casi come sovrappeso o età oltre i 35 ma onestamente credo sia a discrezione del medico.
La cosa importante da sapere é che sì, i controlli sono pochi, ma qui si parla di esami di routine.
Nel mio caso in particolare, visto che sono stata male per i primi sei mesi, i controlli sono stati di più, ho fatto 4 ecografie invece di 2 e ho avuto accesso al reparto di early pregnancy senza dover nemmeno chiamare, conoscevano già il mio caso quindi arrivavo e mi trovavano una stanza.

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Dal mio punto di vista il servizio é veramente ottimo, se si sta bene ci si può godere la gravidanza in pace, mentre se qualcosa non va le attenzioni non mancano. Il servizio NHS é completamente gratuito e vale la pena menzionare il fatto che durante la gravidanza e il primo anno del bambino si ha accesso a dentista e ottico gratuitamente.

Ovviamente per le mamme un po più ansiose non mancano le cliniche private che offrono ecografie di tutti i tipi comprese anche di gadgets in omaggio!

Un’altra grande differenza dal sistema italiano é la lunghezza della degenza ospedaliera: qui é prassi per i parti naturali uscire in giornata! Io nonostante un iniziale stupore ho trovato la cosa meravigliosa soprattutto perché avevo a casa un treenne che avrebbe sofferto della mia assenza.

Al contrario della gravidanza, il mio parto é stato perfetto, ne porto un ricordo molto positivo!
Alle 3.30am ho cominciato ad avere contrazioni ravvicinate e ho chiamato l’ambulanza che in cinque minuti era alla mia porta. Avrei voluto fare l’epidurale ma una volta arrivata in ospedale ero ormai dilatata di 7cm e ho quindi affrontato il parto con il solo aiuto di gas and air e una puntura alla coscia di un rilassante muscolare.
Credevo non mi avrebbero aiutata invece anche solo questo mi ha dato la forza di vivere il parto al meglio con la mia midwife che con fermezza mi guidava e mi incoraggiava a non perdere il controllo.
Tutto questo in una camera privata con bagno da cui non sono mai uscita dal mio arrivo e fino alla mia dimissione.
La camera cambiava intorno a me in base al momento del parto.
Ho fatto travaglio e parto lì e sono poi rimasta nella totale privacy con la mia bimba.
Appena nata é stata coperta con un lenzuolo e porta ad un emozionatissimo padre che é stato affianco a me tutto il tempo seduto su una bella poltrona. Una volta ripresa ed aver tenuto la mia bimba skin to skin a lungo ho approfittato della tranquillità per fare una bella doccia. Il bagno era splendente e mi hanno dato assorbenti e asciugamani.
Nel frattempo il mio letto é stato rimesso a nuovo così come il resto della stanza.
Ho partorito alle 10 della mattina e alle 4.30pm, dopo essere state entrambe visitate, stanchissima ma serena ho fatto ritorno a casa.
Nei giorni successivi ho ricevuto visite a domicilio da parte della midwife e successivamente dalla health visitor che si occupa dei bambini. Mi sono sempre sentita tutelata e compresa, mai sola, mai abbandonata a me stessa.
Fare un figlio in Inghilterra? Assolutamente si! Il metodo é diverso, ma funziona.

Gennifer Lorefice

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

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