Ultima modifica 16 Maggio 2016
Il Papa apre alle donne, questo titolo era su tutte le prime pagine dei giornali qualche giorno fa.
Era un titolo conseguente ad un discorso che il Santo Padre ha fatto il 12 maggio scorso nell’aula Paolo VI all’Unione Internazionale Superiore Generali (UISG), un’organizzazione mondiale di Superiore generali di Istituti di Religiose cattoliche.
All’incontro si è parlato del ruolo della donna all’interno della chiesa, e il Pontefice si è espresso, manifestando apertamente il suo favore affinché le donne nella chiesa assumano un ruolo sempre più importante.
Il Papa apre alle donne, il discorso di Francesco alle religiose
Leggendo l’intervento per intero non vi nascondo che ho avuto qualche leggera difficoltà, perché Papa Francesco ha ovviamente espresso dei concetti che non si sono limitati a dire “si, la donna si deve emancipare anche nella religione” ma tutta una serie di argomentazioni connesse anche al diritto ecclesiale, ai riti e alle disposizioni che io, che non ho studiato teologia e diritto, ho fatto davvero fatica a ben interpretare (e infatti per scriverne ho dovuto studiare!)
Al pontefice sono state fatte alcune domande, tra cui due proprio inerenti alle donne nella chiesa.
La Prima è stata cosa pensasse si dovesse fare per un migliore inserimento delle donne nella vita della Chiesa
Il Pontefice ha iniziato la sua lunga e articolata risposta sostenendo che “il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita della Chiesa e della società”, ma che spesso ancor oggi esse sono escluse dai processi decisionali all’interno dell’apparato ecclesiastico.
Il Santo Padre ha continuato affermando con fermezza che per primo lui era favorevole affinché le donne ricoprissero un ruolo sempre più importante nelle amministrazioni, ad esempio lui stesso aveva tempo fa proposto una donna nel Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.
Inoltre ha tenuto a confermare che le donne possono accedere a ruoli prestigiosi anche perché per quelli non è necessaria l’ordinazione, e dunque il ruolo è ricopribile anche da un laico.
Il Papa apre alle donne: sì ad una donna nei dicasteri importanti socialmente
Papa Francesco suggerisce ancora che una donna potrebbe essere una giusta personalità anche per il dicastero per i migranti, perché sostiene “è molto importante l’elaborazione delle decisioni: non soltanto l’esecuzione, ma anche l’elaborazione, e cioè che le donne, sia consacrate sia laiche, entrino nella riflessione del processo e nella discussione. Perché la donna guarda la vita con occhi propri e noi uomini non possiamo guardarla così. E’ il modo di vedere un problema, di vedere qualsiasi cosa, in una donna è diverso rispetto a quello che è per l’uomo. Devono essere complementari, e nelle consultazioni è importante che ci siano le donne”.
Differente è invece il discorso della Celebrazione Eucaristica.
Più volte dopo il discorso del Papa ho avuto modo di sentire commenti in proposito, e anche per questo mi sono incuriosita e ho approfondito. La celebrazione Eucaristica è quella parte della celebrazione della messa alla fine della quale viene data la comunione ai fedeli. Non è solo la comunione, ma tutta la celebrazione.
Il Pontefice ha sottolineato che al momento il problema è che in quello specifico momento il prete incaricato della celebrazione è, per dogma, Gesù. Egli incarna il figlio di Dio, e non essendoci ancora l’ordinazione delle donne, queste non possono presiedere. Diverso è invece il fatto che la comunione venga distribuita ai fedeli da soggetti diversi dall’ordinato.
In una disposizione del 1973 infatti, la “Immensae caritatis” recita:
“Quando la necessità o l’utilità della Chiesa lo esige, i pastori possono affidare ai fedeli non ordinati, secondo le norme stabilite dal diritto universale, alcuni compiti che sono connessi con il loro proprio ministero di pastori ma che non esigono il carattere dell’Ordine”
Successivamente il Pontefice ha ammonito i fedeli a non dover cadere nel clericalismo, che spesso diventa una sorta di aspirazione non per fede ma per opportunità.
Il Papa apre alle donne: il ruolo della Donna è un Diritto!
Infine Papa Francesco ha voluto ancora approfondire la questione della donna, sostenendo che
“Il ruolo della donna nella Chiesa non è femminismo, è diritto! E’ un diritto di battezzata con i carismi e i doni che lo Spirito ha dato. Non bisogna cadere nel femminismo, perché questo ridurrebbe l’importanza di una donna. Io non vedo, in questo momento, un grande pericolo riguardo a questo tra le religiose. Non lo vedo. Forse una volta, ma non in genere non c’è”.
Che dire, il discorso del Pontefice sembra proprio andare davvero oltre il pensiero omocentrico che per molto tempo la chiesa ha avuto.
Inutile dire che la direzione della chiesa era apparsa abbastanza chiara fin dai primi momenti dell’insediamento di questo Papa, che ha evidentemente conosciuto la strada, e soprattutto l’essenza dell’essere umano.
Che poi, personalmente, io un po’ di ragione in questa storia che le donne non possano essere ordinate sacerdoti, ce la vedo. Non fosse altro, non per essere blasfema in un discorso così teologico, che in noi donne vedo l’essere davvero superiore che dà la luce (e scusate la modestia!)
E siccome anche il clero ha determinate regole, un diritto e delle prescrizioni, se al momento la regola sostiene la castità dell’ordinato, la donna, che è l’essere deputato alla prosecuzione della specie, mai e poi mai potrebbe sostenere questo voto, non credete??
Insomma io trovo che l’apertura di Papa Francesco alle donne sia stata soltanto una puntualizzazione che lui aveva già dato per scontata, e questo proietta quest’uomo in una nuova dimensione rispetto ai suoi predecessori, il resto potrebbe anche venire naturalmente, com’è accaduto in questo caso.