Per la prima volta in vita mia, l’altra mattina ho acceso la tv per sintonizzarmi sull’Angelus. Mia nonna lo ascoltava sempre, e quando andavo a trovarla mi sedevo accanto a lei ma non seguivo ciò che veniva detto. Ma ieri non ho voluto perdermi una sola parola pronunciata dal Pontefice.
Papa Francesco è una delle persone più carismatiche che mi sia mai capitato di vedere.
Mi ha fatto venire voglia di andare a Roma solo per poterlo vedere e ascoltare dal vivo. Non è un sentimento normale, per un’atea e una scettica come me. Ma non è forse questo il significato di spiritualità? Essere attratti da qualcosa che sai che ti darà serenità, tendere alle stelle, non è forse questo pregare?
Papa Francesco mi ha fatto venire voglia di pregare, ecco. E di sperare. Sperare in un futuro più limpido e luminoso, che tenda al passato. Lui, con quella faccia da Toni Servillo e l’accento di Zanetti, sembra uscito da un film degli anni ’50. Mi aspetto da un momento all’altro che spunti Alberto Sordi alle sue spalle, a fare una battuta.
Spero che il suo pontificato sia lungo e pieno di attimi di intenso stupore come quelli di ieri mattina, e spero di non restare delusa.