Ultima modifica 17 Ottobre 2016
Quando si inizia a ragionare sull’adozione il primo pensiero va alla difficoltà del percorso, ai tempi lunghi di attesa e alla burocrazia da evadere. Spesso ci si sente sconfitti in partenza, molte coppie arrivano alla scelta dell’adozione dopo cure mediche e diversi tentativi di fecondazione conclusi con insuccesso.
Gli esperti dicono che si tratta di un vero e proprio lutto da elaborare e da accettare, solo così è possibile intraprendere il cammino dell’adozione senza rimpianti ma sicuri della propria scelta.
Lo scegliere è già un passo avanti, che richiede tempo, mesi e spesso anni in cui le coppie si confrontano, si scontrano, si legano ancora di più ma capita anche che alcune scoppino sotto il peso di una storia di infertilità non accettata.
E poi si approda alla decisione, ci si lascia andare al desiderio di accogliere un figlio nato da un’altra donna nella propria famiglia.
Da qui inizia l’avventura dell’iter adottivo.
E come spesso accade oggi, le persone cercano informazioni, notizie, rassicurazioni e storie sul web.
Si inizia ad iscriversi a forum, chat, si leggono articoli e notizie, tutto nel tentativo di cercare di capire come potrà svilupparsi l’iter. Si cerca la storia che vorremmo fosse la nostra, si entra a far parte di community di genitori in attesa e ci sono giorni in cui ti sembra di conoscere davvero quelle persone che incontri virtualmente.
Perché essere una donna in attesa di un figlio adottivo è una condizione che ti fa entrare in sintonia con chi è nella tua stessa situazione, perché sai benissimo come ci si sente.
Sai bene quanto dolore c’è stato prima, quanta frustrazione e quanta rabbia per quel figlio che hai desiderato e non è arrivato, sai quanto sono fastidiose le domande di parenti ed amici su quella gravidanza che non arriva, sai quanto sia devastante vedere il ciclo arrivare puntuale ogni mese. Sai bene quale è la battaglia che si combatte, e ti ritrovi in ogni riga che una sconosciuta da chissà dove scrive sul web.
Ma la verità è che ogni adozione ha la sua storia e ogni coppia il suo percorso.
La tentazione di poter avere tutto sotto controllo è tanta, per quanto si sia consci di dover aspettare ogni coppia vorrebbe sapere quando toccherà a loro, avere elementi certi invece inizia la fase dell’incertezza.
Da quando si presenta la domanda possono passare da pochi mesi a molti anni per essere chiamati, in alcuni casi si può non essere chiamati mai.
È un attesa che si ripete, si è sempre in attesa di qualcosa: prima dei colloqui con gli operatori, poi della relazione psicosociale, del colloquio con il giudice, del decreto di idoneità, di documenti che devono partire per un paese estero nel caso dell’internazionale.
Di attesa in attesa, aspettando quella telefonata che cambierà per sempre la vita di una famiglia adottiva. L’incertezza e l’attesa sono due costanti che accompagnano il percorso adottivo, spesso anche il reperimento delle indicazioni burocartiche circa i documenti da preparare o i corsi da frequentare non è immediato, si perde tempo nella ricerca di che cosa è necessario fare.
In questa fase è utile farsi supportare da chi è più avanti nel percorso presso lo stesso Tribunale dei Minori, si condividono cosi notizie ed emozioni e si ha la sensazione di essere un po’ meno soli.
L’adozione è un percorso che talvolta parte in salita, ci sembra di vagare senza meta, poi di attendere invano in giorni che sembrano rincorrersi tutti uguali, la tenacia e l’ostinazione ti forgiano, sai che al termine della salita ci sarà un panorama mozzafiato, la vista di cui godrai ti toglierà il fiato e quegli occhi di quel bimbo che ti guardano urlando “mamma” ti ripagheranno di tutto ed allora sarà valsa la pena aver atteso.