Ultima modifica 20 Giugno 2019
Come fare a trasmettere questo fondamentale principio ad una generazione che considera tutto “scontato”, nel doppio senso del termine ovvero, sia “a basso costo” che “ovvio”.
Non voglio fare per forza la donna del secolo scorso, anche se lo sono per questioni anagrafiche, il fatto è che nonostante mi abbiano insegnato che ogni cosa va conquistata o meritata, con più o meno sacrificio, faccio fatica a fare capire ai miei figli adolescenti questo concetto.
É sicuramente una mia pecca …. Ma dove sta la falla?
Non sono un genitore che concede molto, ma ogni volta che chiedo una contropartita ad una richiesta mi viene sempre sbattuto in faccia che sono una noia e che gli altri genitori non fanno questi “baratti”.
Poi verifico, perché sono un po’ come San Tomaso, e mi rendo conto che dal cellulare all’ultimo modello di sniker, dall’uscita in disco fino alle 3 di notte alla super gita di 4 giorni con la scuola vengono concesse come .. “Dovute”!!
È così brutto, antico, anacronistico chiedere ad un adolescente di impegnarsi di più a scuola, qualche voto più alto, svolgere qualche impegno domestico in cambio di..?
Quando ero adolescente d’estate si potevano fare piccoli lavoretti senza rischiare l’intervento di finanza, ispettorato del lavoro, inps, carabinieri, gendarmi, e chi più ne ha ne metta .. E quel poco che guadagnavi ti faceva sentire “grande”, era un primo affaccio nel mondo del lavoro.
Ho provato a chiedere, la scorsa estate, se mio figlio potesse dare una mano nella raccolta di frutta e/o verdura e con occhi sgranati mi è stato risposto che “no grazie, sarebbe un grande problema per noi se ci fosse un controllo ..”, e si sa che, stando a casa, non c’è verso di fargli fare nulla di nulla tranne che la tappezzeria.
Penso che ci dovrebbe essere la possibilità di occupare le estati di questi ragazzi, magari con lavori anche socialmente utili, al servizio della società, giusto per fargli capire cosa significa diventare grandi.
Mi ha fatto riflettere un commento ad un articolo di settimana scorsa che ha consigliato di “..Insegnare il valore del lavoro, il rispetto degli impegni …” E questo mi sembra un ottimo consiglio, e credo che chiedere una contropartita ad una inchiesta che ci viene fatta da un adolescente forse può fargli capire che nella vita non tutto gli è dovuto, e magari capire come il sapore delle cose conquistate sia molto più dolce e appagante di quelle ricevute senza sacrificio alcuno.
Io credo che, in fondo, sia giusto che i ragazzi si “guadagnino” qualcosa lavorando in prima persona. Serve per formare il loro carattere aiutarli a comprendere il valore del lavoro e delle cose.
Sono una mamma di due creature piccole, ma già ora faccio fare qualcosa al bimbo più grande, seppur di tre anni e mezzo.
Ci si lamenta che i ragazzi crescono privi di valori, ma siamo noi adulti che li dobbiamo educare. E perché no, dobbiamo anche far capire loro che qualcosa ottenuto sudandoselo ha più valore, è più gustoso.
Bellissima riflessione, grazie mille per averla scritta!