Ultima modifica 17 Luglio 2018
Così come Inside Out a mio avviso era un film ‘da grandi’, Il viaggio di Arlo è decisamente pensato per i più piccoli. Con qualche chicca divertente anche per i grandi, come quando Ircocervo presenta il suo amico Menagramo, colui che ‘ mi aiuta a non pormi mai obiettivi che poi non sarei in grado di raggiungere‘.
Cosa sarebbe accaduto se milioni di anni fa il meteorite che ha portato all’estinzione dei dinosauri avesse solamente sfiorato la terra permettendo a questi ultimi di evolversi?
Alle pendici di un monte e vicino ad un fiume vive una famiglia di Apatosauri ( dinosauri dal collo lungo) come agricoltori coltivano la terra, vicino alla loro fattoria.
Arlo è l’ultimo di tre fratelli, e differentemente dagli altri due sembra avere paura del mondo che lo circonda. Il padre cerca di aiutarlo a superare la paura, ma durante una tempesta le cose non vanno per il verso giusto e i due vengono separati. Arlo si risveglia in un luogo sconosciuto, solo ed impaurito, dove fa conoscenza con Spot un bambino che cammina a quattro zampe, che non parla ma ruggisce.
L’uomo ed il suo cane, rovesciando i protagonisti. E’ il dinosauro Arlo il bambino dolce, tenero e decisamente pauroso. Mentre Spot è il suo cucciolo d’uomo, forte e coraggioso.
Insieme affronteranno un lungo viaggio che li porterà a capire quanto hanno in comune nonostante siano così diversi. Un lungo viaggio attraverso territori che sembrano immagini da cartolina nei quali incontrano personaggi decisamente particolari, con ognuno dei quali vivono piccole grandi avventure.
Un film avventuroso, da vedere… con il fazzolettino in mano.
Sono molte infatti le scene di commozione, a partire da quando Arlo e Spot si raccontano la propria storia, senza usare le parole ma solo un bastoncino di legno…
Al cinema dal 25 novembre.