Ultima modifica 12 Dicembre 2016
L’età avanza, il metabolismo rallenta.
La pigrizia prende il sopravvento.
Tua figlia ti osserva davanti allo specchio mentre ingaggi una lotta con i tuoi vecchi jeans e, quando distrutta stramazzi a terra sconfitta, lei ti guarda con amore e candidamente ti domanda…‹‹mamma sei cresciuta anche tu?››.
Capisci a quel punto che è arrivato il momento di agire.
Perché sì, sono “cresciuta” pure io.
Un paio di taglie o poco più, ma è tutto sotto controllo!
Basterà introdurre un po’ di sana attività fisica. Vero???
Dunque la corsa ad ostacoli nel caos di casa.
No.
Non può essere considerata attività fisica.
E neppure restare in equilibrio indossando i tacchi per camminare sui san pietrini romani.
Lo slalom tra le mamme davanti scuola, per evitarle. Neppure quella è attività fisica.
Passare il folletto non ha mai fatto bruciare calorie a nessuno, né tantomeno stirare quintali di panni.
Quindi…
Considerato che il nuoto implica un numero imbarazzante di cerette, la sala attrezzi ha come effetto collaterale la puzza di sudore, la box non fa per me, lo yoga mi stressa, il pilates mi angoscia, la corsa mi affloscia… quale attività migliore se non un bel corso di danza?
Rispolverare il sogno mai sopito di ogni bambina!
Che idea geniale!
Come non pensarci prima!!
Difficile?
E cosa sarà mai abbandonarsi al ritmo, indossare leggins e scaldamuscoli e lanciarsi nella mischia al ritmo di “e 5 e 6 e 7 e 8?”
Facile no?
Per te che hai all’attivo dozzine di feste di compleanno passate a ballare ‹‹Il giro della trottola, il salto del canguro, il volo dell’allodola, le mani contro il muro…›› cosa vuoi che sia?
Sì, facile. Più o meno fino a quando non entri in sala danza e davanti a te ci sono loro.
Le vere dancers.
Eleganti e sinuose anche con il calzino di spugna ai piedi.
In perfetta armonia con i loro leggins colorati, quegli stessi leggins che su di te fanno effetto “coscia insalamata”.
E mentre sei lì che studi il modo per sgattaiolare e rinunciare ai tuoi malsani intenti, ecco che attacca la musica.
E l’insegnate parla.
«Allora ragazze. Busto eretto. Sorridete… e 5 e 6 e 7 e 8…»
Facile no? E tu ci provi. Peccato che le tue movenze ricordino i movimenti di un anziano tricheco intento a raggiungere il bordo dello scoglio per tuffarsi negli abissi.
E poi si tuffa. Il tricheco. E pure tu.
Cominci a ballare come una foca impazzita, sì scusate era un tricheco.
E mentre balli, o meglio mentre goffamente arranchi, non te ne capaciti di essere così scoordinata.
Eppure ripensi a tutte le volte che hai visto Matilde Brandi molleggiare in tv e il tuo cervello ripercorreva con assoluta correttezza i suoi passi.
Una volta mi è capitato di assistere addirittura ad uno spettacolo televisivo della Fracci e di ballare con lei nel mio soggiorno di casa… e come mi riusciva bene il plié!!!
E tutta la gavetta a sorbirsi Amici di Maria De Filippi?
Ne vogliamo parlare? Ambeta. Kledy. Le punte della Celentano. Il fondoschiena di Steve Lachance. Mah!
Quindi ci provi.
Un po’ ci credi.
Dura poco eh!!!
Ma poi, mentre tutta felice rotoli con assoluta disinvoltura, si fa per dire, tra uno chassé ed un relevé la tua “panza” ballonzola felice, perché danzare, per noi comuni mortali, in fondo è uno stato d’animo.
Quindi , petto in dentro, ciccia in fuori e… 5 e 6 e 7 e 8… ‹‹il giro della trottola, il salto del canguro, il volo dell’allodola, le mani contro il muro, il passo del cammello, il gambero che rema, il topo è pazzerello e l’elefante trema!››