Ultima modifica 27 Aprile 2021
Imparare l’inglese prima di iniziare la scuola?
Ecco perché sapere una lingua straniera è un vantaggio fin dai primi anni di età
In occasione del 23 Aprile, International English Day, Novakid, scuola di inglese online per bambini dai 4 ai 12 anni, ha chiesto a Béa Beste, esperta di istruzione presso la piattaforma di apprendimento online, quali siano esattamente i vantaggi dell’apprendimento precoce delle lingue e cosa è necessario considerare.
“Prima è, meglio è”
Questo affermano i linguisti quando si tratta di far imparare una nuova lingua ai bambini.
Ma quando dovrebbe essere esattamente il momento giusto?
Spesso quando viene chiesto a che età i bambini dovrebbero iniziare ad imparare una lingua straniera come l’inglese, i genitori hanno opinioni diverse.
Per alcuni, infatti, l’istruzione non può iniziare troppo presto, è vista come un peso che ancora non vogliono far vivere ai propri piccoli.
Eppure, i bambini imparano cose nuove 24 ore su 24, che si tratti dell’ambiente che li circonda, di nuovi comportamenti o della loro lingua madre. Se si aggiunge l’apprendimento precoce di una lingua straniera, molti genitori temono che il bambino possa esserne sopraffatto.
La parola chiave del successo è divertimento
Quando si impara una nuova lingua, il metodo di apprendimento utilizzato, soprattutto quando si parla di bambini, è cruciale.
È necessario infatti creare un rapporto fra il bambino e la lingua che esuli dalla sfera del dovere, e questo si crea principalmente quando il bambino interagisce in modo positivo e giocoso con il proprio insegnante, cioè sviluppa una sensazione di gioia attorno alla figura del suo teacher.
Finché questo requisito è soddisfatto, niente altro ha importanza: tempistiche, voti, compiti, niente può sostituire il rapporto fra bambino e insegnante. Perché i più piccoli non imparano pensando al “dopo” – vivono il momento, e in questo caso la lingua è comunicazione del momento.”
Il gioco, infatti, rappresenta un ottimo strumento per la massimizzazione dell’apprendimento dei concetti chiave.
Un altro fattore cruciale è che la capacità di acquisire più lingue è una facoltà innata nel cervello umano, soprattutto nei più piccoli.
Non per niente si dice che i bambini sono come spugne, che “raccolgono” tutto ciò che è nuovo – proprio perché pensano senza barriere razionali e si avvicinano al linguaggio senza associazioni negative causate dalla differenza grammaticale o di struttura dalla loro lingua nativa.
I bambini imparano inconsciamente e liberi dai pregiudizi.
La domanda che molti genitori si pongono è perché non aspettare fino a che il bambino non vada a scuola, dove comunque l’inglese è parte del programma di apprendimento? Dopotutto, anche lì i bambini insieme ai loro compagni di classe, interagiscono in modo giocoso.
Il divertimento e il benessere del bambino devono quindi essere sempre la priorità, lasciando da parte l’ambizione di avere bei voti o la competitività coi compagni di scuola e gli amici.
Anche l’esperta Béa Beste lo sa: “Chiunque pensi che successo e buoni voti siano equivalenti nel percorso di apprendimento di una nuova lingua per il proprio figlio, si sbaglia. A scuola, la pressione di performare bene, il perfezionismo, la paura degli errori e le valutazioni sono spesso motivo di miglioramento e sprono, ma in dosi eccessive potrebbero compromettere il processo di apprendimento e ridurre a zero il divertimento dello stare con i propri compagni.
Lo stesso vale per la pressione competitiva: più ci avviciniamo ostinatamente all’acquisizione del linguaggio solo perché dobbiamo fare meglio degli altri, più il risultato finale sarà goffo e insicuro”.