Ultima modifica 20 Giugno 2019
Un’amica mi segnala un post che parla di uno studio sulle ore di lezione per bambini e ragazzi e sul fatto che in Italia sarebbero eccessive. L’Italia non si preoccupa della salute degli studenti! Boom!
Per l’orario? Non per qualche altro migliaio di motivi?
Leggendo il pezzo, però, perché dovremmo dargli torto?
Se il Prof. Touitou dice che i bambini hanno il picco di apprendimento più o meno tra le 10 e le 11 del mattino, sarà vero sicuramente…o no.
Voglio dire che magari tra due mesi ne uscirà un altro che traslerà a mezzogiorno tale momento magico.
Ma non voglio stare a commentare la validità o meno delle teorie di questi studiosi, perché non ne ho la minima competenza.
Ciò che vedo è che i bambini vengono a scuola: quelli che dormono a sufficienza sono reattivi già alle 8. Poi ci sono i sonnacchiosi…ma pian piano carburano.
Se qualcuno si addormenta, o sta male oppure ha avuto una notte “malamente” col fratellino sveglio o con la tosse: ma, in questi casi, venire a scuola alle 10, si può. Basta firmare un modulo.
In 13 anni di lavoro si sono addormentati 4 bambini. Non so, potremmo fare un’indagine tra le colleghe…è un’idea.
Iniziare alle 10?
Prendiamo le idee del Prof. Touitou per buone:
sveglia alle 9.00 (wow) – con calma a scuola alle 10 – dopo 3 ore pranzo o rientro a casa?
Opzione pranzo: tutte le scuole dovrebbero avere una mensa attrezzata per tutti gli studenti. L’accendiamo? In Italia?
Opzione rientro a casa: il genitore dovrebbe essere andato al lavoro alle 9.30/10.00 e dovrebbe rientrare alle 13.00 per il pranzo del figlio. Che vita…da non morire mai!!
Ora guardiamoci negli occhi: ci può stare?
Dire ad un genitore italiano “tuo figlio dovrebbe dormire fino alle 9 per essere più attento” è come fargli “marameo” in faccia. E questo vale anche per il figlio al tempo pieno. Chi manda il figlio a scuola 8 ore se non ne ha necessità per esigenze lavorative?
E lo stesso, inutilmente burlone, risultato si raggiungerebbe a proporlo alla scuola italiana, dove già le ore di lezione sono ridotte all’osso.
Poi vorrei leggermente spostare l’attenzione su un articolo della Stampa in cui si parla dell’attenzione economica e sociale che si pone verso la famiglia in altri paesi europei. Sì, perché bisogna sempre incrociare, contestualizzare notizie e iniziative, prima di dare colpe o dire “Eh, vedi? Solo la scuola italiana non si preoccupa della salute dei bambini e dei ragazzi”.
Sì, l’articolo parla più che altro di bambini in età 0-5 anni, ma si sa che sono gli anni più impegnativi e iniziare una scuola primaria con alle spalle con 3 chili di serenità in più farebbe solo bene. E forse è in questo che si possono aiutare i bambini. Non togliendo due ore di scuola, ma aiutando le madri a stare a casa il pomeriggio per aiutarli e prendersi cura di loro.
Cioè, senza serenità economica, chi rinuncia a lavorare o chi preferisce un part-time per tenersi i bambini a casa?
Mica siamo masochisti.
Ma la vecchia abitudine di andare a letto alle 9?
Ora divento qualunquista e dico: noi che…la scuola alle 8 per 16 anni di fila, siamo ancora vivi.
E poi, chi ti prende a lavorare se ti alzi alle 10…perché funzioni meglio???
Ecco, certe volte a me sembra che si dia solo aria per dare fiato.