Ultima modifica 17 Luglio 2018

Ieri sera finalmente siamo riusciti ad andare a vedere Inside Out.
Nei giorni scorsi il cinema era sempre pieno.

Un film stupendo. In alcuni momenti fa tanto ridere, in altri fa tanto piangere.
Ma alla fine fa tanto riflettere.

Fa riflettere su se stessi, su come tante volte ci imponiamo un certo comportamento per non offendere o per non ferire la sensibilità dei nostril cari. E in questo modo mandiamo in tilt l’intero sistema emotive, cancellando per sempre ciò  che davvero siamo.

Fa riflettere su noi in quanto genitori: quante volte  nostri stessi figli, pur di non ferirci, hanno nascosto le loro VERE emozioni? Amiamo i nostri figli quando sorridono, ma a volte lasciarsi andare ad un pianto non sarebbe male. Ho sempre cercato di lasciarli liberi nelle loro emozioni, ho sempre spiegato loro che a volte un pianto aiuta anche ad alleggerire il cuore e fa bene agli occhi!

Nel film ci fa capire che nascondere le nostre vere emozioni o non ascoltare le vere emozioni dei nostril figli, può portarci a compiere gesti stupidi, dettati magari solo dalla rabbia di quel momento. Quando invece, forse, se imparassimo ad esprimere ciò che davvero proviamo in quel momento, tutto funzionerebbe meglio, dentro di noi e intorno a noi.

insideout2

Coprire la tristezza con il sorriso può andar bene per un po’, ma alla lunga crea solo confusione. E distrugge ciò che veramente siamo.

Quello che trovo incredibile è come gli autori di questo film siano riusciti a “dar vita” alle nostre emozioni, a figurare il complicatissimo annodamento di emozioni e ricordi e a metterli sullo schermo in forma di personaggi e immagini. Questo mi riporta allo straordinario film Fantasia.

Quindi, se  siete in dubbio se andare o no a vederlo, andateci!
E poi, per favore, fatemi sapere cosa ne pensate.

[amazon_link asins=’8852223770,B00TE8YMYE,B00TE8YL7W,B01C027HAQ,B00WO7ANRC’ template=’ProductCarousel’ store=’lenuma-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0ac939fc-8987-11e8-b149-07d3b8e847fd’]

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here