Ultima modifica 3 Marzo 2020
Arena Acquamica, il progetto nazionale scolastico di avvio all’acquaticità che ha portato gli alunni delle classi primarie in piscina in collaborazione con Federazione Italiana Nuoto (FIN) ci piace così tanto che abbiamo deciso di seguirne tutte le tappe!
E così dopo quella romana durante la quale abbiamo avuto l’onore di fare due chiacchiere con Gregorio Paltrinieri, qualche giorno fa a Firenze abbiamo visto in azione il pluricampione Massimiliano Rosolino… non potevamo certo farcelo scappare!
Massimiliano Rosolino è un fiume in piena,.
Un ragazzo simpatico, pulito e pieno di energia che ti trasmette anche con il solo sguardo (e che sguardo :-P). Iniziamo a chiacchierare, provo a fargli qualche domanda, ma poi lui va a ruota libera e dimostra di essere davvero un grande papà, oltre che un grande campione.
Innanzitutto non ho potuto fare a meno di notare che tutti i bambini erano pazzi di te!
Si, mi sono molto divertito, ma all’inizio ero un po’ imbarazzato, molti bambini non mi conoscevano ovviamente e facevano fatica a fidarsi di me… ho cercato di dare loro il buon esempio, di fargli vedere cosa fare e di farmi seguire.
I bambini adorano le sfide: io faccio questo quindi ce la fai anche tu! E così ho iniziato a farmi seguire…
In questo progetto hai un ruolo di ambasciatore, quanto ritieni sia importante per i bambini stare in acqua in modo divertente ma sicuro allo stesso tempo?
Dietro l’acqua c’è un mondo meraviglioso ma é anche molto importante saperlo rispettare.
Se ritorno indietro nei miei ricordi di nuotatore 30 anni fa l’acqua non era vissuta in modo così pericoloso… noi genitori di oggi siamo molto più ansiosi. Quando piove non sappiamo se portarli in piscina, abbiamo paura possano prendere freddo, a volte siamo veramente angoscianti diciamocelo!
La realtà è che comunque noi vogliamo stare tranquilli e tutelare al massimo i nostri figli, ma è allucinante passare tutto il tempo a bordo vasca sperando che non cada, non anneghi, non si faccia male. Anche in spiaggia, è il momento più bello dell’anno non possiamo stare sempre con gli occhi puntati su di loro…
Capisco che come atleta per me è troppo facile dirlo, ma da genitore posso assicurarvi che stare a galla è sicuramente più importante che parlare una lingua straniera!
Tutti quanti siamo fissati che i nostri bambini debbano parlare più lingue, credetemi: c’è tempo!
L’acqua è un elemento che i bambini adorano, dal bagnetto, al mare… sfruttiamo questa cosa, diamo loro la possibilità di padroneggiarla.
Quando secondo te è bene iniziare il contatto con l’acqua?
E’ importante non forzare mai, soprattutto se il bambino non ha voglia, non c’è n’è bisogno. Magari trovandosi in un ambiente nuovo, senza conoscere i bambini, ha semplicemente bisogno di più tempo per inserirsi. O forse non è il momento giusto. Sapeste quanti inserimenti ho fatto io con le mie 2 bambine!
Le dritte che vi posso dare sono prima di tutto di scegliere un impianto che si conosce e da cui si hanno feedback positivi, vicino a casa e comodo, in modo che sia invogliato ad andare. Una struttura per i bambini quindi con una temperatura dell’acqua adatta (sopratutto fino ai 2/3 anni da 28 a 30 gradi sarebbe meglio), e poi inserirli in un corso formato da bambini della sua stessa età, e non dove è il più piccolino così mentre gli altri si relazionano, lui sta muto!
In ogni caso è comunque sempre importante che scelgano da soli il loro percorso… se sarà il nuoto bene, altrimenti proveranno altro.
Le mie figlie, per esempio, si sono comportate diversamente tra loro: la più grande è andata in piscina fin da subito, senza problemi, la piccola quando ha capito che non poteva andare con la sorella ma doveva cambiare gruppo non è voluta più andare. A quel punto ho cercato di capire che segnale voleva darmi, l’ho portata comunque con me e dopo un paio di volte in cui stava sul bordo in costume, siamo entrati in acqua insieme, abbiamo fatto un passo indietro, ci siamo rimessi in braccioli come i bambini più piccoli ed è andata bene…
Come togliere le ruote alla bicicletta!
Bisogna dare tempo al tempo con i bambini, per esempio quando è stato il momento di togliere il ciuccio alle nostre figlie abbiamo chiesto loro di donarlo ad una piccola gatta randagia che vive sotto casa nostra e che aveva avuto i cuccioli. È stato incredibile li hanno incartati e li hanno consegnati alla gatta… e dai li mai più ciuccio!
Che papà sei?
Sicuramente un papà che coinvolge i bambini. Sono fortunato perché ho diverso tempo da dedicare loro: due pomeriggi a settimana le porto a nuoto, è un momento tutto nostro. Dopo la piscina merenda, e poi gioco, si tratta spesso di fare “cose stupide”, non c’è bisogno di fare sempre cose straordinarie con i bambini, a renderle speciali è il fatto che le facciamo insieme.
Cosa ti stanno insegnando le tue figlie?
Io imparo continuamente dalle mie figlie!
Quando ho levato le rotelle alla bicicletta della grande ero preoccupato, mi sembrava una tragedia. Cercavo il mio modo di aiutarla, ascoltavo i consigli dagli altri, ma era tutto inutile. Poi mi ha chiesto di darle una piccola spinta, la bicicletta se va più veloce sta più in equilibrio e quindi ho deciso di farla pedalare e lasciarla andare avanti da sola. Un paio di volte è caduta ovviamente, ha pianto, rivoleva le sue rotelline… Ma dopo poco, ce l’ha fatta!
Che poi… se devo dirtela tutta, io sono un po’ come i bambini, non finirei mai di imparare.
Sono uno che si butta nelle cose, ora per esempio, sto iniziando una nuova avventura con il triathlon e dovrò imparare a sciare, ad andare in barca a vela… pensa che quando ho imparato ad andare sul windsurf la sera ero pieno di calli alle mani!!! Ma io sono così, quando decido di fare una cosa vado fino in fondo.
Una cosa però ve la devo dire, lasciamo stare i luoghi comuni del ‘lo fanno tutti’ quindi devi farlo anche tu.
Chisseneimporta!!! Lasciamo fare ai nostri figli quello che hanno voglia, non sforziamoli e stiamo loro vicino.