Ultima modifica 10 Ottobre 2019

Per chi va a vivere in un paese straniero, il rischio maggiore è quello di perdere la propria lingua madre. Ci vuole forza di volontà per non perderla. In famiglia abbiamo come regola quella di parlare italiano in casa. A volte i ragazzi perdono qualche congiuntivo o inciampano in qualche tempo. Ma li correggiamo. A volte qualche discorso in inglese scappa, soprattutto per la piccola di casa che ha maggiori difficoltà con l’italiano.

Ma alla fine ce la facciamo a parlare la lingua madre. Il grande problema è l’italiano scritto: le “h” che scompaiono dove dovrebbero per fare capolino al posto sbagliato; il grande nemico “ce n’è” che si trasforma in cose da brivido; un improbabile quore

Ultimamente sono entrata a far parte di un gruppo di facebook di amanti della cucina italiana. Si tratta di un gruppo che riunisce donne italiane sparse in ogni angolo del mondo, che amano cucinare. Alcune sono vere artiste, cuoche di mestiere. Altre sono semplici donne che vogliono sperimentare nuove ricette. Condividiamo foto e ricette. Ultimamente abbiamo deciso di fare un blog con tutte le nostre ricette (http://ambasciatricidelbuongusto.blogspot.com/). Mettere sul blog tutte le varie ricette, a volte, è un lavoro di traduzione perché molte di queste donne vivono all’estero da più di un decennio e hanno perso quasi completamente l’uso dell’italiano scritto.

Scrivere nella propria lingua madre
Scrivere nella propria lingua madre

Non è colpa loro, per carità. Forse all’epoca non ci pensavano a mantenere la lingua scritta. E mi rendo conto coi miei figli che non è facile: sono a scuola tutto il giorno, hanno test e quiz ogni settimana, compiti a casa. Se devo anche costringerli a scrivere qualcosa in italiano, rischio di essere presa a calci!!!

Ma se non posso fare questo lavoro con loro, lo faccio almeno con me stessa. E ogni giorno mi rendo conto di quanto sia importante continuare a scrivere bene e  correttamente nella mia lingua madre. Io poi non ho mai tollerato, se non quando devo prendere appunti veloci, l’uso delle x al posto del “per”, delle “k” o il linguaggio moderno dei ragazzi (ma mica solo dei ragazzi, sia chiaro) con i vari “tt, gg, tvtb…“. Io sono quella che anche quando devo scrivere un SMS, lo scrivo bene, senza abbreviazioni. E quando leggo nei post su facebook o nelle chat tutte le varie abbreviazioni, rabbrividisco. Non le sopporto. Insomma, quanto tempo abbiamo risparmiato scrivendo “xké” anziché “perché“? (A proposito: l’accento su perché, affinché, poiché… è ACUTO!).

La nostra lingua è amatissima all’estero, molto più che in Italia, a quanto pare. Eppure, come per ogni cosa bella, la violentiamo con queste aberrazioni. Riprendiamoci la nostra lingua madre. Ricominciamo a scrivere correttamente pensando anche a chi ci legge che magari deve/vuole impararla.

Renata Serracchioli

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

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