Ultima modifica 10 Ottobre 2019

Una delle cose che colpisce di questo paese, è la solidarietà. Di qualsiasi genere. Dal semplice aiuto per un trasloco, a cose più complesse. Spesso a scuola sentivo parlare di famiglie bisognose per una perdita improvvisa, o per una nascita prematura o un bambino disabile. Tutti a farsi in quattro per andare in aiuto di chi ne ha bisogno.

Una delle grandi scoperte è poi stata Goodwill. E’ un negozio di roba usata: quando hai qualcosa che non vuoi più o dei vestiti che non ti stanno più, li porti in questo posto. Qualcuno li lava e li sistema per poi essere rivenduti a prezzi ridicoli. In questo modo: da una parte dai lavoro a qualcuno che fatica a trovarlo (il servizio di pulizia abiti, sistemazione è fatto da ragazzi o anche adulti che per qualche ragione non riescono a trovare un altro tipo di lavoro), dall’altra le famiglie meno abbienti hanno la possibilità di trovare giocattoli, libri, vestiti, accessori per la cucina o per la casa, a prezzi ridottissimi. Senza avere la sensazione di andare a chiedere l’elemosina. Perché la gente non ama andare a chiedere l’elemosina.

L’ultima mia scoperta è stata il treno! Sì, si chiama MEAL TRAIN , letteralmente “treno pasto“. Un vero e proprio treno della solidarietà.

Il treno della solidarietà
Il treno della solidarietà

La storia: una certa Kathleen nel 2009 aveva una vicina di casa che si preparava alla nascita del primo figlio. Questa Kathleen allora ha deciso di mandare una mail a tutto il vicinato per organizzare la fornitura dei pasti nel momento in cui il bambino sarebbe nato. Non è stato facile appuntare tutto su un file Excel. Ma ce l’ha fatta. Però alla fine si è rivolta ad una Software House e insieme hanno creato questo splendido strumento.

Ora vi spiego come funziona.

Intanto va detto che il servizio è GRATIS. E’ stato creato per il supporto a nuove mamme, persone che hanno subito un intervento o hanno una degenza prolungata, persone che hanno perso un familiare.
Ci si registra sul sito e si crea un treno indicando la città, l’indirizzo, cosa è successo, tipo di pasti preferiti, eventuali allergie o cibi che non sono graditi, l’orario preferito per la consegna. A disposizione c’è un calendario. Una volta creato il treno si mandano gli inviti a persone conosciute con la richiesta di spargere la voce.

Come ho scoperto l’esistenza di questo treno della solidarietà?

Una signora che conosco, anche se non benissimo, sta facendo chemio terapia. Ho pensato a quando io, per ragioni fortunatamente diverse perché avevo solo una broncopolmonite, avrei voluto che qualcuno mi alleggerisse il carico. Allora ho chiesto ad un’amica che la conosce meglio, cosa avrei potuto fare. Non sono indifferente. Questa amica mi ha detto che lei ogni tanto prepara da mangiare. Così ho fatto anche io.

Raccontando questa cosa ad un’amica su facebook, mi ha parlato di questo treno della solidarietà e l’abbiamo attivato. E così ora ci stiamo alternando a preparare cene per questa famiglia.

Non so se esista in Italia un servizio del genere, da alcune indagini che ho fatto pare di no. Certo sarebbe utile perché siamo circondati da famiglie che gradirebbero un po’ di solidarietà. Avrei voluto anche io un treno di solidarietà quando sono dovuta restare un mese a letto e con 4 giorni senza marito. Non vi racconto come mi sono arrangiata perché rischio la denuncia!

 

Renata Serracchioli

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

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