Ultima modifica 19 Febbraio 2014
Continuano a Kiev gli scontri dei manifestanti contro i poliziotti.
Questa mattina il bilancio ufficiale era di almeno 25 morti e il presidente Yanukovich ha proclamato per domani un giorno di lutto nazionale.
Tra le vittime vi sarebbero anche nove agenti e un giornalista ucraino.
C’è stata una riunione straordinaria del Comitato Politico e di Sicurezza della Ue (Cops) e domani consiglio straordinario dei ministri degli Esteri.
E giungono le dichiarazioni indignate dei vari leader europei.
Ma nonostante gli appelli che provengono da Washington e la minaccia di sanzioni Ue, Ianukovich sembra essere deciso a soffocare la rivolta: “I leader dell’opposizione non hanno considerato il principio democratico secondo cui si ottiene il potere con le elezioni e non nella strada – ha detto in un messaggio alla nazione – Hanno passato i limiti chiamando la gente a prendere le armi”.
Vitali Klitschko, uno dei leader dell’opposizione, ha ribattuto che è Ianukovich che si rifiuta di fermare l’assalto contro i manifestanti.
Nel frattempo le autorità hanno chiuso la metropolitana di Kiev e anche le scuole della capitale ucraina sono chiuse e lo rimarranno “finché la situazione non si sarà ristabilita”, come riportano i media locali.
Rachele Masi