Ultima modifica 20 Giugno 2019

Noi Nuove Mamme abbiamo spesso parlato di vaccinazioni. Poche ore fa abbiamo letto l’ultimo fatto di cronaca che ha a che fare con un asilo no-vax.

Proprio alla vigilia di questo anno scolastico così dibattuto, carico di impegni burocratici tra autocertificazioni e file presso i centri vaccinali.

In provincia di Torino un asilo no-vax

asilo no-vax

In questi mesi per ovvie ragioni ci siamo soffermate a lungo sull’argomento vaccini.

Ne abbiamo trattato, anzi abbiamo cercato di trattare il tema per dare un servizio di “informazione“. Abbiamo cercato di capire le ragioni di chi era a favore e contro le vaccinazioni.

Abbiamo letto e commentato notizie vere e false (molte, moltissime, almeno otto si dice), e abbiamo “ospitato” tutti coloro che volevano dire la loro opinione.

E quindi non potevamo non volere approfondire anche la storia dell’ asilo no-vax.

Si, perché sembrerebbe che esista.
Si ispira ai principi Montessoriani e si trova ad Orbassano, provincia di Torino.

Ma andiamo con ordine.

Per prima cosa è utile chiarire che tutte le scuole, pubbliche e private, hanno l’obbligo di seguire la legge nazionale, e certificare l’avvenuta vaccinazione di tutti i bambini, dal primo all’ultimo, che rientrano nel decreto.
La scuola in questione ha aggirato l’ostacolo puntando sulle tipologie di accoglienza.
In effetti questo asilo no-vax non è un asilo.

È una associazione.

«Siamo un’associazione culturale e non rientriamo nell’ambito di applicazione del decreto Lorenzin, ma non è questa la nostra prerogativa. Qui può venire chi vuole. Il 30% dei bambini iscritti è regolarmente vaccinato» dice Mara Parisi alla Stampa . La “preside” della associazione.

In pratica fatta la legge trovato, anche questa volta, l’inganno.
Questa associazione è nata come associazione. Ma è a tutti gli effetti una scuola privata.

asilo no-vax

Ed è diventata così il refugium peccatorum dei genitori che nel circondario di Orbassano hanno voluto fino in fondo perseguire lo scopo di non vaccinare i propri figli.

E infatti la scuola, dice la preside nell’articolo del quotidiano piemontese, avrebbe già oltre 130 iscritti.
A leggere le descrizioni sembra anche una bella scuola.
Niente banchi o cattedre, niente lezioni frontali, un grandissimo spazio all’aperto, arredi e attrezzature a dimensione di bimbo.
Il sito descrive questa struttura, ricavata da un ex ristorante.

E nonostante la precisazione della preside ai giornali, le classi, seppur non canoniche, ci sono eccome.

“Casa dei bambini” (3-6 anni) – 60 posti; “Elementare” (6-11 anni) – 60 posti; “Medie” (11-14 anni) – 30 posti. I locali sono a norma secondo le vigenti normative di sicurezza, antincendio ed A.S.L. si legge sul sito.

Insomma, sarà pure una associazione culturale, ma se la chiami “La scuoletta”, ci fai l’ asilo no-vax, e pure le elementari, e ci assumi le maestre, “fatti una domanda e datti una risposta” direbbe Marzullo.

L’asilo no-vax, ovvero la struttura, è pronto ad accogliere dunque tutti coloro che si rifiutano di vaccinare i propri figli, sebbene la preside continua a non volerlo definire tale.

asilo no-vax

Per la gioia di tutte quelle associazioni antivax che sembrano non volere cedere terreno.
Ed avrebbero già in tasca una sorta di vademecum su come aggirare i vaccini rimandando i colloqui con le Asl, prendendo tempi e multe, e facendo ricorsi su ricorsi.

Se non ci credete digitate in rete “come non vaccinare i figli” e vedrete coi vostri occhi il mare magnum di suggerimenti
e indicazioni.

Dall’altro lato le istituzioni sembrano pronte a dare battaglia.
La regione Piemonte infatti ha confermato la propria inflessibilità all’applicazione della legge.
Tutti i bambini che frequenteranno una qualsiasi struttura scolastica, siano esse associazioni, micronidi, scuole aziendali o istituti privati dovranno essere vaccinati secondo legge.
Pena sanzioni e multe.

Chi vincerà questa battaglia?

A questa domanda non so rispondere, ma so certamente chi la perderà a prescindere.

© Riproduzione Riservata

1 COMMENT

  1. Ma è una cosa straordinaria.
    Una coorte spontanea con copertura vaccinale bassa (al di sotto di quella considerata ottimale per ottenere il “famigerato” effetto gregge) come nessun epidemiologo contemporaneo avrebbe potuto immaginare o concepire per uno studio caso controllo.
    Non resta che attendere e vedere come andrà. Adoro la realtà e le persone perchè sono stratosfericamente più creative della fantasia stessa.
    In che tempi meravigliosi viviamo!

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