Ultima modifica 10 Ottobre 2019
Una delle cose più belle, caratteristica dei bambini è la fiducia.
La fiducia che depongono in noi, nelle nostre parole e nelle nostre azioni.
E’ commuovente quando la fiducia è in noi genitori, che li amiamo e in ogni nostra azione e parola c’è l’amore attorno. E loro lo sanno. Infondo lo sanno. Anche quando vengono sgridati o puniti sanno che lo facciamo per il loro bene.
Il problema sono le caramelle. Quelle che i nostri genitori ci dicevano di non accettare dagli sconosciuti. Ai bambini in genere basta poco per fidarsi. Perché nell’adulto vedono la saggezza, il porto sicuro. E la primaria fonte di verità e sincerità. Quindi se gli vengono offerti dei dolcetti o le famigerate caramelle per dirgli di salire in macchina che “ ti porto dalla mamma “ perché non dovrebbero credergli ? Cosa dovrebbero pensare ? Nella loro testolina ingenua e libera dal male umano che noi adulti invece ben conosciamo, perché non dovrebbero credergli ?
Quindi non credo si possa, come soluzione, installare in loro la totale sfiducia negli altri adulti estranei. E poi sarebbe davvero giusto ? Non mi piace l’idea che bisogna terrorizzarli raccontando di uomini neri o pericoli in agguato in ogni angolo. E’ la verità, il pericolo è davvero dietro ad ogni angolo. Ma credo che la cosa migliore, come lo è quasi sempre, sia una via di mezzo.
Il fatto è che se sono ancora piuttosto piccoli per accettare la cattiveria che ci circonda in tutto il suo spietato modo allora sono anche obbligati ad essere sorvegliati. A portata di occhio. E solo in compagnia di persone di fiducia oltre a mamma e papà. Mi direte che potrebbero essere avvicinati comunque. Certo. Vero. E li scatta il divieto. Lo stesso sereno ma perentorio divieto che gli viene dato per non salire sulle sedie in terrazzo ( nessun terrazzo non solo a casa nostra ! ), per attraversare sulle strisce e guardando sempre ( sempre sempre ) sia a destra che a sinistra prima di attraversare la strada. Lo stesso divieto di mangiare, toccare o mettere in bocca oggetti presi da terra. Identico divieto nel non toccare mai, per nessun motivo, coltelli e lo stesso assoluto confine della parte della cucina con i fornelli se sono accesi.
Sembrerà banale ma infondo è lo stesso principio.
Come ti avviso che devi stare lontano dal fuoco per non bruciarti, non devi per nessun motivo accettare passaggi, compagnia, oggetti e tanto meno allontanarti da dove sei e dalle persone con cui sei per accettare o andare con qualcuno che non è stato precedentemente accettato da mamma e papà. Non credo sia necessario terrorizzarli. Ma semplicemente mettere questo comportamento fra gli inaccettabili. Al pari degli altri piccoli esempi citati prima.
Mio figlio sa bene quali sono i suoi limiti e i confini che sono invalicabili. Non quelli morbidi da cui sforare come l’ora di andare a letto o quanto gelato al cioccolato si può mangiare o quante caramelle prima di cena. Siamo noi genitori il loro mondo e la loro certezza. E quindi è importante far capire da subito, da piccoli piccoli quando un no è categorico ( e la conseguente arrabbiatura ) e quando non lo è. Banale ma efficace.
Per capire quanta paura ci sia dietro al no agli sconosciuti c’è tempo e, aimè, lo impareranno pian piano crescendo. Non credo sia giusto incutergli noi altre paure che rischiano poi di sfociare in una diffidenza eccessiva, nel non sapersi lasciar andare. Non voglio che mio figlio abbia paura di questo mondo, anche se la proverà di sicuro, purtroppo, quando sarà genitore.
Quando gli spieghiamo che non devono salire sulle sedie davanti al balcone o che devono guardare prima di attraversare la strada, spieghiamo loro il perché. E’ questo che li convince, almeno mio figlio, che ragiona e conta sulla mia sincerità costruita in anni di empatia.
Come posso fare diversamente in questo caso? Come posso non spiegare?Cosa penserebbe?
Sai hai ragione. Ma c’è un’età per certe cose. A volte quando non puoi ancora spiegare…a volte vuol dite che non devi. Che non è ancora il momento. E credo che se sanno quanto li amiamo allora sanno anche capire che accettare delle caramelle da qualcuno che non conosce e che io non conosco allora non si fa. Anche senza.capire tutto fino in fondo.
È la stessa cosa quando sta mattina mio figlio mi chiede perché non tutti raccolgono i bisogni del cane. Come fa il nonno marcello…perché il mondo è fatto di brave persone ma anche di monelli. E ai suoi anni per ora basta. Poi non basterà più ma per ora…
Un bacio.