Ultima modifica 29 Novembre 2019
La malaria in Italia è portata dagli immigrati. Lo abbiamo letto, ci siamo convinti, ci siamo indignati. A seconda di quello che abbiamo capito. O che volevamo capire. O che ci volevano far capire.
La cronaca ha purtroppo riportato in questi giorni il caso della bimba morta di malaria.
E tutti, molti, alcuni, hanno cominciato ad incolpare queste politiche di immigrazione dello stato, troppo spesso con le maglie larghe.
Ma è la verità? La malaria in Italia la portano davvero gli immigrati?
Al di là di alcuni giornali, sui quali ho visto titoli abominevoli, non fosse altro che per le inesattezze scientifiche (la malaria un virus…. Non è esattamente così, ora tenteremo di fare chiarezza), ho voluto approfondire su fonti discretamente attendibili. Ovvero le circolari ministeriali e alcune enciclopedie scientifiche alla portata di tutti.
Che cosa è la malaria?
La malaria non è un virus.
Tutti quelli che hanno cavalcato l’onda al grido “non sanno più cosa fare per farci vaccinare” dovranno scendere dall’onda e leggere wikipedia.
La malaria è una parassitosi. Come gli ossiuri che ogni tanto si sentono nelle scuole.
Come la leishmaniosi del nostro cane.
Il virus, me lo ha insegnato mio figlio durante una lezione di scienze in seconda media, è un’altra cosa. Diversa dai parassiti. Il parassita in questione è contenuto nella saliva di alcune zanzare (anofele), che lo trasmettono agli umani quando pranzano con il loro sangue.
Non esiste un vaccino dunque. Almeno non come cura al momento.
Esiste una profilassi, ovvero una cura preventiva che eviti che i parassiti si annidino nel nostro corpo.
Ed esistono le cure, magari a base delle stesse sostanze usate per la profilassi (clorochina), ma in dosi diverse, e con impatti diversi. Dalla malaria in Italia, e nel mondo, si può guarire.
È necessario un pronto intervento, e soprattutto un pronto riconoscimento dei sintomi e della malattia.
Al momento esiste un vaccino sperimentale in fase molto avanzata che dà speranza.
Tornando all’inizio, dicevamo: La malaria in Italia la portano gli immigrati.
Se per immigrati si intendono tutti coloro che vengono a contatto con queste zanzare nelle zone dove la malaria è endemica, è vero.
Cioè, per capirsi.
Ci sono zone, in Africa principalmente, dove le zanzare pasciono. La malaria è endemica e purtroppo le persone muoiono. In Africa ne muoiono a centinaia di migliaia dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Se una persona porta con sé una di quelle zanzare, che ne so nella valigia di ritorno da un viaggio, tra i vestiti, su un volo internazionale, anche in Italia possiamo venire punti da queste e contrarre la malaria.
Nello specifico, quella bimba morta, Sofia Zago, molto probabilmente è stata punta da una zanzara che sì proveniva dall’Africa, ma non è stata contagiata da alcun immigrato. (Fonte: ANSA)
E purtroppo negli anni non è stata il primo caso in Italia.
C’è da dire che la bimba in questione soffriva di diabete. Cosa c’entra il diabete con la malaria in Italia direte voi?
Immagino nulla. Ma, non l’ho letto da nessuna parte dunque prendete questa considerazione con le pinze, magari una bimba sana e forte avrebbe potuto riprendersi anche dalla malaria. E invece lei non ce l’ha fatta.
Certo, in quello stesso ospedale c’erano bimbi provenienti dal Burkina Faso con malaria conclamata. E sembrerebbe verosimile che oltre alla malattia avessero portato con sé anche la zanzara.
E certo, se non ci fossero stati quei bimbi magari la zanzara non avrebbe fatto vittime.
Ma magari al posto di quei bambini c’era un missionario italianissimo. O un ricercatore. O un medico di Emergency.
E tutti, ugualmente potevano portare con sé una zanzara.
E dunque non è detto che la malaria in Italia la portino gli immigrati.
Inutile che alcuni giornali poi pubblichino integralmente le circolari del Ministero. Che niente scrivono (l’ho letta tutta, ma se volete ecco il testo ) a proposito della malaria in Italia portata dagli immigrati, a volere giustificare titoli beceri.
Certo, più immigrati arrivano, e magari senza controlli, e più probabilità ci sono che insieme al loro foglio di via il governo lo dia anche all’anofele.
Ma se invece di prendercela con quei bambini del Burkina Faso ce la prendessimo con chi non ha fatto accurati controlli?