Ultima modifica 30 Ottobre 2017
1978, fumata bianca, un giovane sacerdote polacco mai sentito nominare sale al Soglio di San Pietro. Il 16 ottobre del 1978 la Chiesa apre le sue porte al mondo esterno alle Mura Vaticane, riconosce che anche fuori dei confini italiani la cattolicità produce persone di valore e di spessore, di coraggio reale e tangibile nella lotta contro la persecuzione politica.
Carol Woytila entrava in quei panni forte di un passato di combattente per la fede, pratico. Formatosi nella coscienza e nell’essenza nella lotta vera, ha stravolto la Chiesa.
Viaggi, encicliche, attacchi diretti al comunismo, nei suoi 27 anni di Pontificato ha macinato kilometri, ha macinato prelati importanti, ha macinato la Curia Romana, soprattutto ha macinato un Impero quello sovietico, abbattutto anche dalle sue continue botte.
Un uomo che tutti in un modo o un altro abbiamo amato, dalla fierezza delle sue spalle dritte di giovane Papa alla schiena incurvata dalla sofferenza e dalle prove della vita degli ultimi giorni, quando il tremore delle sue mani e la dolcezza dei suoi occhi ci faceva venire voglia di accarezzarlo.
2 aprile 2005, una folla prega silente sotto le sue finestre, in quella stessa Piazza dove tante domeniche hannoa accolto le sue parole. E Papa Woytila vola via. E le lacrime scendono sui volti delle sorelle e dei fratelli stretti intorno a lui è la morte di Papa Wojtyla. Ciao Giovanni Paolo II.
Il 27 aprile 2014 è stato proclamato santo da papa Francesco insieme a papa Giovanni XXIII.
Eppoi un’eredità di fede
Papa Giovanni Paolo II ci ha abituato a una Chiesa girovaga, aperta, quasi sfacciata nelle sue manifestazioni. E dopo di lui, nonostante la difficoltà e i contrasti che questa figura ha creato nella Curia Romana e in molte delle sue correnti politiche, la Chiesa è cambiata ancora, merito suo Motore Primo di innovazione, a volte anche esagerata nelle propaggini commerciali e di marketing.
Oggi Papa Francesco si può permettere di rivoluzionare ancora verso l’umiltà e la semplicità perchè c’è stato lui.
Oggi alcuni cristiani reietti sperano di rientrare nell’abbraccio di Madre Chiesa.
Un ricordo sempre vivo
Io ho una famiglia con un sacerdote e una madre badessa, sono cresciuta in ambiente ecclesiastico. Però ho incontrato Papa Woytila nella parrocchia di Santa Lucia a Circonvallazione Clodia, durante una domenica delle sue in Parrocchia, mi diede la comunione. Ho avuto la fortuna sfacciata di assistere a una sua messa privata.
Ha fatto parte in molte occasioni della mia crescita personale. Ho ascoltato tante critiche alla sua figura, tanta paura da parte delle pietre miliari della Chiesa. Ho visto le opinioni cambiare. Ho visto un mondo che cambiava sotto i miei occhi, dalla chiusura totale all’esterno all’apertura.
Mi ricordo di una carezza tenera e calda a mio cuginetto piccolo, in braccio alla mamma. E il suo sorriso.
E’ stato un grande uomo, ma anche un uomo vero e comunicativo.
Oggi senza di te Papa Woytila il mondo sarebbe peggiore, nonostante tutto.
Arianna Orazi