Ultima modifica 9 Maggio 2019
Il lunedì è solitamente dedicato alle interviste, ma oggi è una data importante per i lettori di tutto il mondo e così ho pensato di aprire una parentesi per questa settimana.
Il 26 giugno 1997 la casa editrice Bloomsbury decretava la nascita di Harry Potter, ovviamente da un punto di vista editoriale.
Repubblica pubblica un’intervista alla casa editrice, che vi consiglio di andare a leggere, e mi regala molti spunti di riflessione.
Intanto qualche numero lo volete sapere?
J.K. Rowling fu rifiutata da ben 12 editori prima di trovare una bambina di 8 anni, Alice la figlia del fondatore e proprietario della Bloomsbury, che le desse credito
Harry Potter è tradotto in quasi 80 lingue! Tra cui greco antico e latino!
La saga di Harry Potter ha venduto nel mondo 450 milioni di copie, al 5 posto dopo Corano e Bibbia (circa 3 miliardi di copie, quindi direi proprio un’altra categoria), Il libretto rosso di Mao e il Don Chisciotte di Cervantes (500 milioni).
Il patrimonio di J.K. Rowling ammonta a 800 milioni di euro.
Il doppio di quello della Regina d’Inghilterra!
E’ un caso editoriale praticamente unico nella storia.
Pubblicato inizialmente in pochissime copie dalla casa editrice Bloomsbury, grazie al passa parola è passato alle centomila copie nel giro di pochissimo tempo.
Un libro per bambini?
No, non solo, decisamente.
Un libro che può affascinare a tutte le età, uno di quelli che se ti piace il genere, smetti di mangiare e dormire pur di sapere come va a finire!
Sono passati 20 anni dalla nascita di Harry Potter e ancora fa parlare di sé: merchandising, parchi tematici, visite guidate ai vari castelli di Hogwards sparsi per l’Inghilterra, eventi in tutti i paesi (in Italia spesso vengono organizzati ritrovi, o eventi dedicati in castelli).
Non credo che esista una persona sul pianeta che almeno non abbia sentito nominare questo maghetto!
Sul sito www.pottermore.com, sito della parte “virtuale” della saga (editore degli ebook, e-commerce, eccetera), si trova (naturalmente in inglese) tutto ciò che può affascinare i veri appassionati della saga: dettagli sui personaggi, la storia della famiglia Potter, un club del libro e davvero molto altro.
Pensate che ad esempio l’anno scorso era possibile giocare allo smistamento nelle Case!
In Italia edito da Salani, è stato molto interessante leggere la prefazione che, ahimè, non fa nessuno e invece serve spesso per comprendere meglio scelte dell’autore o dell’editore, come in questo caso.
Se siete appassionati della saga e avete letto i libri e visto i film avrete notato discrepanza tra i nomi dei personaggi. Di solito quando succede mi arrabbio molto, perché mi domando come mai sia stata fatta questa scelta, come mai un traduttore si mette a cambiare nomi di fantasia che restano comunque in una lingua straniera (certo se viene tradotto John con Giovanni non mi stupisco).
Proprio per questo è stato illuminante leggere la prefazione.
Ho sentito la fatica, l’impegno e lo studio di chi ci ha lavorato, dell’editore, del traduttore, del curatore. Me li sono visti a fare le notti in redazione per arrivare a un punto, telefonarsi alle 6 del mattino illuminati da un’idea improvvisa.
Riassumo:
Dopo la prima edizione tradotta, Salani, nelle persone di Stefano Bartezzaghi (nientemeno) e Viola Cagninalli (editrice) hanno sentito la necessità di raffinare l’opera e si sono messi al lavoro per raffinare alcune traduzioni e rivedere del tutto le scelte dei nomi dei personaggi.
In alcuni casi, come quello di Silente, nella versione inglese hanno un significato del tutto opposto al senso comune del lettore italiano.
Era però impossibile lasciarli in lingua originale, per cui si è scelto di dar loro un nome evocativo della caratteristica del personaggio, in altri casi, come quello della professoressa McGonagall, sono tornati all’originale (nella prima versione italiana era McGranitt).
In altri casi, poi, a posteriori, dopo aver letto tutti e 7 i volumi, si rendeva necessaria la modifica per una miglior comprensione. Per non parlare delle filastrocche o di alcune frasi che sono state rese più verosimili o con più valore alla vastità lessicale della nostra lingua. Insomma un grande ottimo lavoro!
Se vi interessa, qui trovate una intervista all’editrice Viola Cagninelli in merito.
Vi dicevo che è stato tradotto anche in greco antico e latino. Sapete perché?
Qualche professore illuminato esiste ancora: quale modo migliore di far appassionare degli studenti a una lingua morta se non quello di farli studiare su qualcosa di attuale? Semplicemente la Buona Scuola. Non in senso politico, ma in senso letterale.
Pare che la Rowling stia lavorando ad altri due romanzi,.
Solo che non rilascia altre dichiarazioni, quindi nel frattempo andate a leggervi tutto lo scibile sulla storia della magia come ad esempio Il quidditch attraverso i secoli, o le Fiabe di Beda il Bardo, direttamente dalla libreria di Hogwards!
Ora scusate, ma mi bussa un gufo alla finestra e devo andare.