Ultima modifica 10 Ottobre 2019
Dire dove mi sento a Casa non è semplicissimo.
Da quando vivo all’estero mi sento costantemente divisa a metà, tra le mie origini e la nuova vita, quella che mi sto conquistando giorno dopo giorno.
Posso dire di avere la fortuna di essere capitata in un posto che non mi dispiace affatto, soprattutto in quanto a stile di vita: in Austria si vive moltissimo l’aria aperta, la natura e lo sport, tre aspetti che fanno sicuramente parte della mia persona. Grazie a questo modo di vivere ho avuto la possibilità di creare un sentimento di comunanza con questa terra, che altrimenti non sarebbe altro che una terra straniera, abitata da un popolo straniero, che talvolta non è nemmeno cosi amichevole. E con un clima tutt’altro che facile.
Credo che questo sia un grande segreto, trovare qualcosa che permetta di creare un sentimento verso la terra che ci ospita, che altrimenti rimarrebbe un mero approdo, più o meno temporaneo. E questo sentimento lo si può condividere con i propri figli, che spesso respirano i luoghi proprio attraverso le nostre emozioni, esplicite o implicite che siano.
Le prime volte che tornavo in Italia non era facile, soprattutto perché sono legatissima alla mia famiglia d’origine, che mi è sempre mancata da morire e non smetterà mai di mancarmi; col passare del tempo le cose sono cambiate: ho imparato ad apprezzare gli aspetti positivi dell’Austria, o meglio, mi ci sono abituata, e ogni volta che rientro mi accorgo subito della differenza, e dopo due giorni certe cose cominciano già a mancarmi… parlo dell’ordine, della pulizia, dell’assenza quasi totale di degrado, della burocrazia più snella, della puntualità, dell’efficienza, del senso civico, della sicurezza… cose che non cerchi in una vacanza, ma nella vita di tutti i giorni pesano non poco!
E cosi mi faccio forza, mentre apprezzo altre cose che invece in Tirolo non esistono: un buon cappuccino seduta al bar, mentre ordino un croissant artigianale, con la crema gialla, o accompagno mia figlia all’edicola, entro in una libreria, mangio una buona pizza o semplicemente incontro un’amica.
Modena non smetterò mai di essere la mia casa, continuerò a guardare il Duomo e la Ghirlandina con nostalgia, a fare un giro al parco dove portavo mia figlia da piccola, in biblioteca, o ad accompagnarla a vedere le scuole che ho frequentato.
Sono cresciuta tra la città e l’Appennino, in un piccolo paesino dove poggiano le uniche quattro mura a cui sono davvero legata in quanto tali; anche questa sarà sempre una casa per me, e, anche se ultimamente riesco a fermarmi lì circa cinque giorni l’anno, ogni volta che arrivo è come se non me ne fossi mai andata, e so che per mia figlia è lo stesso.
Se invece penso al Tirolo, penso prima di tutto a mia figlia, a come si è bene integrata, imparando la lingua e le abitudini locali, facendosi strada tra bambini spesso distaccati e nuovi amichetti, credo con molto coraggio e senza mai abbandonare l’entusiasmo che la contraddistingue. Penso alle possibilità che questa terra ha da offrirle, oggi e un domani; anche se si allontanasse per un periodo da qui, so che potrà sempre ritornare, sfoggiare il suo buffo accento tirolese, e sentirsi a casa… una casa certamente più promettente della nostra amata Italia.
In conclusione, forse mi sento a casa ovunque, in Italia e qui, ma la Casa con la C maiuscola sarà sempre il luogo dove mia figlia cammina verso il suo futuro, la Casa non è né un luogo né una costruzione, siamo Noi, la famiglia!
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