Ultima modifica 17 Giugno 2023
Il panorama degli albi illustrati, ormai da alcuni anni, non è affatto avaro di pubblicazioni di altissima qualità.
Di tanto in tanto, in mezzo ad una fioritura di libri bellissimi, ne spicca uno del quale ci innamoriamo e che ci piace descrivere come “opera d’arte”.
Te ne accorgi subito, mentre lo sfogli, perché c’è qualcosa che t’incanta, qualcosa che all’inizio non sai definire, dal momento che non si tratta di una caratteristica, un’unica qualità, bensì di un insieme. Un’alchimia fra immagini, parole, significati.
Il pensiero corre alle parole di Kvĕta Pacovská che amo richiamare in questi casi: “l’albo illustrato è la prima galleria d’arte che il bambino visita“.
Questo genere di libri è speciale perché non ti racconta una storia sola.
Puoi metterci del tuo.
A guardarlo bene, a leggerlo una volta, poi due, poi tre, è come se restituisse il tuo vissuto. C’è una risonanza; c’è un sapore familiare.
La pantera sotto il letto fa trattanere il fiato dalla prima all’ultima pagina. Una storia curata, asciutta, dalle poche e misurate parole. Immersa nel nero, illuminata dalla bellezza profonda della poesia.
Una bambina e il suo papà si apprestano ad andare a dormire, in una casa sospesa fra sogno e realtà. La piccola è rassicurata dalla presenza del padre, eppure il buio rappresenta per lei una sfida, una paura da attraversare e superare; una paura che preoccupa ma, al tempo stesso, affascina e attrae. Come una nera, flessuosa, silenziosa pantera… E allora le parti si rovesciano, perché se è vero che “i grandi conoscono la notte”, i bambini sanno che gli adulti “dentro il buio non ci sanno andare”. I piccoli sì: sanno volare sino a dove i grandi non riescono a arrivare, sanno affidarsi. Per spegnere la paura bisogna prima guardarla dentro agli occhi, grandi occhi gialli e misteriosi.
E’ con grande piacere che vi parlo di quest’opera pubblicata da Orecchio Acerbo.
Una casa editrice singolare, a partire dal nome rodariano che si è scelta. L’orecchio acerbo è, infatti, “un orecchio bambino” – scriveva il grande autore italiano – che “serve per capire quelle voci che i grandi che non stanno mai a sentire“. Orecchio Acerbo propone libri come antidoto a “strane malattie”, come la “sindrome acuta di insufficienza immaginatoria” o gli “stati apatici da eccesso di conformismo“. Scelte ardite e un gusto raffinato contribuiscono dal 2001 alla crescita di un catalogo non comune.
Tornando a La pantera sotto il letto , va detto che essa merita di essere gustata dal vivo; tuttavia, per poter rendere almeno un po’ il suo valore, ho chiesto aiuto direttamente a Mara Cerri, la giovane illustratrice italiana che ha dato forma al testo di Andrea Bajani. Accanto alle tavole dedicate alle bambina e alla pantera, vi consiglio di dare almeno un’occhiata qui e qui per approfondire il segno, la cifra distintiva di questa artista.
Una caratteristica evidente dell’opera è il perfetto amalgama fra il testo e le illustrazioni; la parola chiama, suggerisce, e l’immagine risponde.
Ciascuna col suo timbro. “Questo libro nasce da un continuo scambio di sguardi – spiega Mara Cerri – se c’è poesia nelle immagini è semplicemente l’eco alle parole di Andrea, alla sua scrittura dolce e terribile insieme. Alle sue storie che ci espongono alle contraddizioni della vita ma hanno la cura di offrirti un riparo umano”.
Perché la pantera? “La pantera stava lì… guardiana e complice della bambina.
Questo animale è il fascino del mistero non spiegato, non addomesticato.
La paura di un bambino al buio ha molto a che vedere con il tatto, con la sensazione di essere toccati da un nulla che diviene corporeo…
Amo lo sguardo tra la bambina e la pantera – continua la Cerri – dove la bambina pare voglia quasi dimostrare affetto e amicizia all’animale”.
Il testo di Bajani descrive con profonda sensibilità le emozioni della bambina, dialogando in maniera spontanea e complice con le immagini; c’è maestria nella scelta delle pause e dei silenzi, durante i quali il lettore assiste, pieno di stupore, all’espandersi delle illustrazioni sulla pagina. C’è anche una scelta attenta e affascinante delle metafore (il letto come un astronave; l’alzarsi dal letto, nel profondo della notte, come una discesa nel cuore del mondo; la paura come un animale; le mani del padre come case, ecc…). Al termine della storia, sia il racconto sonoro che quello visivo svaniscono dolcemente, come alla fine di un sogno. Accanto al nero, denso e profondo, le tavole giocano coi freddi grigio-azzurri delle lenzuola e delle vesti, oppure con le vivaci macchie rosse e rosa della carnagione della bambina.
Il tema della paura del buio è molto sentito dai bambini e dai grandi che di loro si occupano: si tratta di una storia che non ha età, un libro per tutti, o meglio “per noi che siamo diventati piccoli da grandi” per dirla con le parole di Andrea Bajani.
Per concludere questa piacevole immersione in un’atmosfera incantata come quella de La pantera sotto il letto, chiedo a Mara Cerri com’è nata la sua passione per l’arte. “Devo molto a mia mamma che ci portò bambine a vedere la Madonna del parto di Piero della Francesca nella cappella del Cimitero di Monterchi. Mio padre intagliava disegni floreali sul legno e ne conservo un cimelio tarlato. C’è stato un momento della mia vita in cui mi emozionavo fortemente nell’osservare la cura di particolari botanici nella pittura del 300, qualcosa vibrava molto in me e nella mia natura. Franco Matticchio è stato il mio disegnatore preferito prima e un amico dopo. Ma non riesco a pensare il disegno senza la parola, senza la scrittura che resterà sempre il mio primo amore”.
Le tavole de La pantera sotto il letto sono state esposte lo scorso 30 marzo durante la Bologna Children Book Fair. Ringraziamo la casa editrice Orecchio Acerbo e, naturalmente, Mara Cerri per aver contribuito alla stesura di questo articolo.
Andrea Bajani, Mara Cerri
La pantera sotto il letto
Orecchio Acerbo Editore 2015