Quanto è importante conoscere noi stessi al giorno d’oggi? Per stare meglio con se stessi, per prendere scelte più consapevoli per noi e per chi ci sta vicino, ma anche per conoscere meglio i nostri figli e poterli supportare al meglio durante tutte la fasi della crescita.

Oggi parliamo di plusdotazione e lo facciamo con Marianna una mamma come tante che cercando di capire le difficoltà del figlio per aiutarlo ha capito di più se stessa, in quanto mamma plusdotata di due figli altamente plusodotati.

Che cosa è la plusdotazione?

plusdotazione

La plusdotazione al momento si valuta con il quoziente intellettivo, con un Q.I. superiore di 120 si definisce ad alto potenziale cognitivo, dai 130 di Q.I. si parla di plusdotazione, dai 145 alta plusdotazione.

Il Q.I. misurato con la WISC è un dato che lascia delle lacune e viene sempre accompagnato da una valutazione funzionale sempre fatta da uno specialista.

A me piace parlare di neurodiversità: non c’è un normale è uno strano, uno bravo uno stupido, ma tutti siamo unici e speciali, in questa nostra unicità ci sono delle neurodiversità tra cui la plusdotazione in cui i bambini hanno un potenziale cognitivo altissimo unito a una grande intensità emotiva.

Ovvero i bambini Gifted tendono a vivere ogni emozione in modo intenso, sono molto sensibili e più reattivi di fronte agli stimoli per questo hanno più difficoltà nella regolazione emotiva, da cui a volte ne consegue una difficoltà nell’interagire con gli altri.

Un’altra caratteristica predominante dei bambini plusodtati o gifted è il pensiero arborescente ovvero la tendenza a ragionare ramificando le idee, prediligendo un ampio pensiero astratto piuttosto che procedere in modo sequenziale e lineare.

La vita di un plusdotato

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Si può pensare che la vita scolastica di questi bambini sia facilissima visto il loro talento, invece non è sempre così anzi corrono il rischio dell’abbandono scolastico.

Come è possibile? Spesso si distraggono o hanno comportamenti che disturbano la lezione perchè si annoiano a sentire ripetere le cose che hanno già capito.

Oppure vengono anticipati di un anno e fanno più fatica nell’interazione emotiva con i compagni che sono più grandi, a volte per farsi accettare dagli amici tendono a fare “Masking” ovvero nascondere le loro capacità per paura di essere bollati come diversi.

Per supportare questi bambini e i loro genitori, molto spesso anche loro ex bambini Gifted è nata l’associatione Arborescenza dove sia grandi che piccini possono capire meglio quello che stanno vivendo e trovare un loro gruppo di supporto oltre che informarsi su tutte le nuove ricerche.

Ci sono anche scuole specifiche formate per accogliere i bambini plusdotati, inserirli nelle classi più adeguate e progettare una programmazione personalizzata.

La frase che i ha colpito di più di questa lunga call con Marianna è stato quando mi ha detto:

“quando c’è una maestra nuova che non conosce mio figlio e non sa della sua ipersensibilità, se le capita di interagire o parlargli in maniera brusca lui potrebbe rimanere mortificato e abbassare ulteriormente la sua autostima”

L’ipersensibilità è solo uno dei tratti molto spesso comuni nei bambini plusdotati e mi fa molto riflettere come un dono così grande nella nostra società possa trasformarsi in limitazione e siano molto spesso i genitori da soli a doverli tutelare.

Grazie Marianna la tua storia mi ha aperto un mondo e spero lo apra anche a tutti coloro che leggeranno questo articolo.

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