Ultima modifica 27 Agosto 2020
Finalmente a Milano non fa più freddo… come cantava la Pausini è primavera in anticipo!!
Il tempo é matto ed io sono felice del sole tiepido e le lunghe passeggiate all’aperto senza dover congelare
Da vera amante del Made in Italy poi, attendevo trepidante la nuova collezione bimbi di Gucci primavera estate 2017 by Alessandro Michele. Si perché con lui Gucci, a mio avviso, è ripartita dopo l’addio di Frida Giannini (super icona creativa); con collezioni completamente di rottura con il passato, pur essendo lui cresciuto e formato nell’azienda fiorentina dai tempi di Tom Ford e forse anche prima.
La nuova collezione bimbo primavera estate 2017 è all’insegna del colore, colore, tanto colore proprio come piace ai bambini, mantenendo il perfetto stile Gucci nelle linee e nelle forme di vestiti e accessori.
L’impronta Gucci c’è, ma poi Alessandro Michele si “libera”, trasferisce nelle collezioni il suo estro in maniera impeccabile.
Questa collezione dà chiaramente la percezione del risveglio della natura dopo il lungo letargo dell’inverno ed allora ecco che i vestiti si riempiono di farfalle delicate, le magliette si decorano con maestose tigri e persino i fiori danno il benvenuto alla nuova stagione decorando abiti e accessori.
I capi portabilissimi fin da adesso con i bomber e i trench per bimbo e bimba. A ognuno il suo look.
Gli outfit sono davvero deliziosi nei loro abbinamenti con tessuti pregiati, aggiunta di decori, e ricami di animali, che ricordano le icone del sol levante a cui sembra essersi ispirato. Chissà!!
Borse, cappelli e scarpe di altissima qualità sono freschi e divertenti: davvero TOP.
Una collezione che stupisce piacevolmente negli outfit ed esprime un lusso dal sapore internazionale.
Tutto è magistralmente mixato come ci ha abituati Alessandro Michele, al suo caos bon ton.
Lo stile super lusso Gucci ha ancora una volta fatto centro, grazie dunque all’estro creativo di Alessandro Michele del quale si percepisce l’impronta… il Made in Italy ancora una volta fa tendenza.
