Ultima modifica 9 Febbraio 2021
Sì, ho davvero scritto “La puzzetta” nel titolo.
Sì, ho davvero intenzione di parlarvi di questo albo di Laurie Cohen, edito La Margherita – età di lettura dai 2 anni.
E vi dirò di più: è molto carino e intelligente.
Come ormai avrete capito la letteratura per bambini è ricchissima, variegata e ce n’è per tutti i gusti. Quello che rende un libro migliore di un altro, secondo il mio modesto parere, è quando riesce a trattare un argomento apparentemente banalissimo, come appunto può essere una puzzetta, su più livelli.
L’autrice, Laurie Cohen, ha saputo catturare l’attenzione dei bambini con un tema a loro molto caro, sia perché in un certo senso proibito sia perché costringe il genitore-lettore a uscire dal proprio ruolo, ma attraverso questa divertente storia ha veicolato un altro messaggio: alle volte abbiamo paura di qualcosa che non è poi così tremendo.
Insomma di che parla “La puzzetta”?
Intanto vi dico che se volete (novità delle novità) potete ascoltare l’audio qui!
Mi fa molto ridere l’apertura “E’ da tutta la mattina che Gianni l’elefante è immobile sulla collina”.
Povero Gianni, ha paura di fare una puzzetta, perché essendo lui enorme ha la certezza che se si lascerà andare per il mondo ci saranno conseguenze catastrofiche.
L’elenco delle disgrazie che capiteranno al mondo se Gianni facesse anche solo una minuscola puzzetta è un crescendo, a dimostrazione che spesso i bambini (ma non solo) partono da un piccolo pensiero che si ingigantisce con la solitudine dei propri pensieri.
Alla fine, il povero Gianni, però, deve cedere al suo corpo e la fa.
Piano piano si fa coraggio e guarda tra le zampe che gli coprivano gli occhi e scopre che … non è successo niente di niente. Che si era lasciato trascinare dalle fantasie “malate” in un loop di pensieri negativi.
A quel punto arriva, però, una minuscola formichina che senza riflettere, così con leggerezza fa ciò che lui ha impiegato una giornata intera a decidersi di fare, e…
E succede il peggio. Ma il piccolissimo insetto non è minimamente angosciato: si lava la coscienza con un “oooops!”.
La storia di Gianni piace ai bambini perché non ci vedono tutta questa dietrologia, si godono le vocine di chi legge, il rumore della puzzetta, le facce dell’elefante che prima di farla sembra scoppiare …
In fin dei conti, però, la storia è un veicolo per noi genitori per aiutarli a non farsi troppi giri mentali, a vivere con meno angoscia certe situazioni potenzialmente stressanti.
A me non piacciono molto i libri che esplicitano il messaggio che vogliono trasmettere.
Un libro, e così un albo, devono poter lasciare il lettore, e l’ascoltatore, libero di vederci ciò che gli è più congeniale, libero di cambiare messaggio di volta in volta a seconda dell’umore.
Ecco, in questo, secondo me, “La puzzetta” fa egregiamente il suo lavoro.
C’è chi si immedesima nella formichina, chi nell’elefante, chi negli animali che subiscono le puzzette altrui… e chi invece ride a crepapelle e basta.
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