Ultima modifica 30 Settembre 2019

Vorrei dedicare questa recensione a un amico, e collega, che stimo tantissimo e al quale voglio bene. Perché sa condividere online il suo essere padre non solo con serietà, ma anche con quell’ironia che da sempre lo caratterizza e che mi regala, spesso, un sorriso.

Un giorno qualunque, scorrendo la mia home su Facebook:

Il problema non è quando ti chiedono “come nascono i bambini”, ma quando ti pongono la domanda “Cosa significa fare sesso?”

Penso d’aver risposto con un’emoticon che si sbellica dal ridere.

“Ridi, ridi, che ti aspetto al varco quando toccherà a te!”

In realtà m’è già toccato.

Nonostante viviamo in un’epoca dove tutto rincorre il sesso, pensiamo al marketing e ai vari messaggi pubblicitari nei quali traspare, neanche tanto velatamente, quel forte desiderio di bruciare le tappe e che tanto fa da sfondo al prodotto di turno, la sessualità continua a rimanere un tabù. Non v’è forse mai capitato che, se in Tv passa un’immagine violenta ci turba meno di una che mostra un attimo d’intimità tra due persone?
Soprattutto se, in quel momento, abbiamo accanto dei bambini.

Perché questi sono attenti, vigili, e non tarderanno a collegare immagini a concetti, ponendo domande scomode. Alle quali, ovviamente, pretenderanno una risposta.

È più facile disquisire sulla violenza che dei sentimenti e dell’amore in genere?

Ed è così che in rete fioccano domande di genitori su come affrontare la questione, facendo emergere un’enorme difficoltà a trattarla apertamente con i figli.

Molti preferiscono rifugiarsi sui libri a tema. Buona alternativa che, però, richiede sempre la presenza del dialogo, dell’ascolto e della parola dell’adulto, altrimenti rimane una risposta “vuota” di tutta quella sostanza educativa, di valore e contenuto che necessita avere.

Dicevamo, che è toccato pure a me e che l’alternativa del libro (con quel “però” trascritto sopra) m’è apparsa una buona strada da intraprendere.

Certo, prima se n’è parlato parecchio e ho dovuto anche cercare qualcosa di adeguato per l’età di mio figlio (un libro che non fosse né troppo da piccoli, ma neanche così freddo come tanti testi dedicati all’argomento).

sessualità spiegata ai bambini

Consigliato dalla mia libreria indipendente di fiducia, ho sfogliato “La sessualità spiegata ai bambini” di Chiara Edizioni e mi sono convinta a prenderlo.

Il libro presenta dei punti di forza e qualche debolezza.

Nel primo caso, m’è piaciuta la sua struttura narrante chiara, diretta e semplice, con la quale viene spiegato tutto.

La voce che accompagna il lettore è quella doppia di due bambini, un fratello e una sorella, che osservano e prendono coscienza dei propri cambiamenti e di quelli nei loro familiari.
La sorella maggiore, il cugino più grande e i genitori attraverso l’arrivo di un nuovo bambino. Questo tipo di narrazione riflette l’idea di una curiosità sana, tipica nei bambini, priva di malizia e desiderosa di apprendere i meccanismi e i mutamenti fisici e fisiologici percepiti. Una necessità che indica la crescita e il desiderio in ognuno di noi di capire il proprio ruolo, attraverso la conoscenza, nel mondo.

sessualità spiegata ai bambini

Un altro punto di forza è la suddivisione del libro per argomenti.

Siamo diversi”, “La sessualità”, “Come nascono i bambini”, “La gravidanza” e un glossario posto alla fine per approfondire tutti i termini anatomici utilizzati nel libro, evitando di ometterli a favore di altri che da sempre snaturano o creano confusione sul loro vero significato.
Inoltre, tale suddivisione ci permette d’affrontare un argomento per volta, rispettando il tempo e le domande dei bambini, senza aggiungere troppo o cose non ancora richieste perché non contemplate.

Ho trovato confortante che, all’inizio, v’è il consiglio per i giovani lettori d’affrontare la lettura con gli adulti, la famiglia, specificando che il libro da solo non basta!

sessualità spiegata ai bambini

Vi sono però, in questa opera, un paio di passaggi che non mi hanno convinta del tutto.

Seppur affronti bene la questione dei ruoli di genere nelle prime pagine (come ad esempio il tema dei giochi, i quali son per tutti senza distinzioni in femminili o maschili) cade in un facile cliché quando deve descrivere le necessità d’aggregazione negli adolescenti, facendola coincidere solo con l’interazione (o abuso) dei cellulari e dei social network.
Con il rischio che i bambini vedano in tale atteggiamento un normale rito di passaggio, ricadendo in comportamenti privi di consapevolezza d’uso per lo strumento digitale.

sessualità spiegata ai bambini

Nonostante si rimandi al dialogo con l’adulto, non v’è traccia di parole che riconducano a un’educazione all’affettività.

Spiegare il sesso ai più giovani è un compito che necessita di una competenza pedagogica, atta a trasmettere valori, senso e cura a una dimensione che corre il rischio di rimanere sterile, vuota, depredata del suo vero significato.
Un significato che si racchiude in quell’amore tra due persone, in quel donarsi vero e significativo che i nostri ragazzi non potrebbero cogliere davanti ai molti video che circolano in rete e che mostrano semplicemente scene di sesso privo di un contesto, di un sentimento, d’affetto e che lo snaturano connotandogli una visione distorta.

A lasciarli soli, come spesso capita, li esponiamo a questo rischio, relegandoli alla solitudine davanti ai grandi perché della vita, un vuoto che corrono a riempire attraverso il web, con tutte le conseguenze.

L’educazione all’affettività è una delle grandi assenti nel mondo della scuola.

La famiglia ne reclama l’esclusività, per poi arrancare o indietreggiate nel momento di metterla in campo. Cosa che ci deve far pensare e magari decidere di assumerci, in maniera autentica e sincera, questa responsabilità.

Ecco, con quest’ultima postilla invito alla lettura di questo libro, che consiglio vivamente quando vi ritroverete davanti a certi quesiti.

Domande che non devono spaventare, ma richiamarci al nostro ruolo di genitore, consapevoli che stiamo imparando e crescendo insieme a loro, ai nostri figli.

La redazione del magazine. Nato nel maggio 2013, da marzo 2015, testata registrata al tribunale di Milano. Mamme di idee rigorosamente diverse commentano le notizie dell'Italia e del mondo, non solo mammesche.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here