Siamo finalmente riusciti a vedere anche noi il live action di: La Sirenetta e devo dirvi che partivo prevenuta e mi devo ricredere.

La storia la conoscete tutti e sicuramente ne avrete sentito parlare per lo schieramento che si è creato tra chi diceva che la sirenetta non poteva essere interpretata da un’attrice come Halle Bailey.

Il problema? Il suo colore della pelle.

A tutti voi che non l’avete visto a prescindere per questo motivo, devo dirvi che vi sbagliate alla grande.

Halle Bailey è stata a mio avviso a dir poco magnifica e soprattutto credibilissima nel ruolo di Ariel, la figlia più piccola di Re Tritone.

Dovete sapere che la Sirenetta è uno dei miei cartoni preferiti, sognavo di essere lei quando ero piccola.

Quindi, capirete il mood in cui ho guardato questo film con le mie figlie.

Certo, anche io, ero abituata alla sirenetta dai lunghi capelli rossi e dalla pelle chiarissima, ma questa nuova versione mi è piaciuta.

E’ piaciuta alle mie figlie che vivono in un mondo dove c’è sempre più integrazione sociale e culturale, o meglio si vorrebbe questo.

Soprattutto, una realtà di contorno del film ben pensata e ora vi spiego meglio il perché!

LA SIRENETTA UN LIVE ACTION CHE LANCIA DELLE FRECCIATINE SU COME TRATTIAMO IL MARE

la sirenatta
scena del film

La storia di La Sirenetta rimane pressò che invariata.

Ariel attratta dagli uomini, si innamora del principe Eric che salva durante un naufragio.

Lui non vedendola ma sentendone la voce, si innamora di lei.

Ad Ariel viene proibito dal padre di risalire in superficie e così la strega del mare, Ursula, ne approfitta e sotto mentite spoglie, finge di aiutare la giovane sirena.

Grazie a un incantesimo, le rende umana ma le ruba la voce da Sirena.

Dovrà farsi dare un bacio dal principe prima che il sole del terzo giorno tramonti per riaverla e restare umana, se no sarà imprigionata.

Ariel riesce a conquistare il cuore del giovane principe anche senza la sua voce, tanto che, lui vorrebbe baciarla ma i due perfidi amici di Ursula gli rovinano il piano.

Ursula, allora, si trasforma in ragazza e utilizza la voce di Ariel per controllare il principe.

Gli amici di Ariel scoprono il malefico piano e cercano di combattere Ursula, ma il tempo per la sirena è scaduto.

Ora appartiene alla strega del mare.

Eric non vuole perdere il suo amore ora che lo ha davvero ritrovato e si getta in mare per sconfiggere la cattiva.

Dopo una detronizzazione, una lotta negli abissi marini, Ariel riesce a sconfiggerla e i due possono tornare ad amarsi alla luce del giorno.

Questa è la stessa storia che viene raccontata in 1 h e 23, nel film d’animazione del 1989.

Nel live action, invece, la pellicola dura 2 h 20 circa e mi sono chiesta cosa potevano aggiungere alla storia.

Prima di tutto, una considerazione da parte degli abitanti del mare su come gli uomini lo stiano uccidendo con la pesca e inquinando.

Attraverso gli occhi delle sirene percepiamo il grave danno che stiamo creando al loro ecosistema.

In questa versione live action, prende anche forma il principe Eric, viene spiegato perché ama il mare e perché adora passare il tempo in nave.

Oltre alle aspirazioni che ha per il suo paese, insomma, non è più un belloccio senza anima.

Un’altra parte che mi è piaciuta è l’ambientazione, certo siamo nel mare e su un’isola.

Non viene indicata precisamente la località ma mi dà l’idea di un mix perfetto tra Oceano Indiano e popolo Caraibi.

Quando poi è ambientato per la maggior parte sulla nostra Isola, in Sardegna.

Nel live action scopriamo anche un nuovo personaggio, ossia la madre adottiva del principe Eric, la Regina Selina.

Già, perché Eric secondo questa versione sarebbe proprio un dono del mare, arrivato con una tempesta e spiegherebbe il suo aspetto così diverso dal resto della popolazione.

LA SIRENETTA E LE SUE INTRAMONTABILI CANZONI

Niente da dire musicalmente, una canzone splendida dopo l’altra che cantavo a squarcia gola più qualche novità scritta da Alan Menken e da Lin-Manuel Miranda.

Se devo fare un appunto, l’unico uhm, insomma, l’unica parte che non mi ha del tutto convinta è stato il doppiaggio di Mahmood.

Si vede che ha cercato di renderlo simile all’originale ma con una sua interpretazione, però non era Sebastian.

Ovviamente, a molti altri sarà piaciuto ma a me, non ha convinto del tutto.

Scordatevi gli animali disegnati armoniosamente, a cui eravamo abituati, dovevano essere resi più reali, pensate a Flounder e Sebastian.

Senza dimenticarci di Scuttle che devo dirvi è un pò angosciante nel live action, oltre a essere diventato una lei.

Ad ogni modo, il film ci è piaciuto molto e mi dispiace non averlo visto al cinema e aver preferito Elemental.

Se potessi tornare indietro forse farei uno switch ma non so se mio marito verrebbe con noi a vedere la Sirenetta.

#Spaventometro 0

Assolutamente niente di spaventoso.

Dati tecnici:
La Sirenetta
di Rob Marshall
2023, Disney
durata 2 h e 25 min
Animazione per famiglie – Musical

Classe 1985 nata e cresciuta a Milano, meglio Cormano. Sono laureata in scienze sociali applicate ma nella vita ho fatto un pò di tutto. Da febbraio 2017 ho lasciato il nord per trasferirmi a Catania con la famiglia! Sono mamma di due piccole pesti che adoro, anche quando mi fanno impazzire. Dal 2020 ho iniziato a lavorare come content writer/copywriter e successivamente ho preso la qualifica con Meta in Social Media Marketing. Amo viaggiare, la lettura, il cinema, le serie tv ed il baseball/softball.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here