Ultima modifica 20 Giugno 2019
La solitudine credo che sia una delle sensazioni che tutti provano nella vita.
Io l’ho provata, ma ovviamente per quanto una ragazzina di 14 anni possa sentirsi sola, in modo limitato.
Sentirsi soli in mezzo a tanta gente è come sentirsi ignorati, perché vuol dire che non si hanno argomenti, cose in comune con le persone intorno a te.
L’estate più brutta che ho vissuto è stata quella tra la seconda e la terza media perché mi sentivo ignorata, dimenticata e lasciata da parte.
Non so se la colpa fosse mia, forse perché sono una persona che tende a chiudersi in sé stessa se sento che la mia presenza non è desiderata, non parlo nemmeno dei miei problemi perché ho paura d’infastidire.
Fatto sta che quell’estate la ricorderò come la mia peggiore estate.
Come tutti i ragazzi ne aspettavo con ansia l’arrivo per divertirmi e fare nuove amicizie, ma la cosa che aspettavo di più era l’arrivo delle mie cugine che vivono all’estero e che vedo solo due volte all’anno.
Per me sono importanti come due sorelle se non di più e l’essere ignorata da loro due è stato per me un dolore enorme.
Per vari motivi avevano altro a cui pensare e io sono diventata un “ritaglio di tempo” a cui dedicarsi.
Per tutti e tre i mesi non ho parlato con nessuno di quello che provavo, fino a che un giorno, grazie ad una banalissima domanda posta a mia zia sulle sue figlie, sono scoppiata in lacrime e ho raccontato tutto quello che mi stava succedendo.
Nella vita ci si può sentire ignorati da tante persone per motivi differenti da un ragazzo o una ragazza per cui si prova interesse, un amico o un’amica, dai propri genitori o qualunque altra persona che fa parte della propria vita.
Ho quattordici anni, ho appena iniziato la mia adolescenza e ovviamente la mia vita.
So che la solitudine sarà una delle tante sensazioni che proverò e per quanto ne so della vita e premetto che è molto poco, il modo migliore per superare i momenti meno belli è sempre chiedere aiuto, qualunque sia la situazione che si sta vivendo.
Quesata è una delle regole che mi sono imposta dopo la brutta estate del 2013.
Così come un’altra regola che mi sono data è quella di smettere di dire “non ce la faccio” perché se mi abbatto moralmente, da subito, ancora prima di iniziare un qualcosa, non riuscirò mai a portarlo a termine anche se ci metterò tutta la mia buona volontà.
E devo dire che questa regola mi è stata utile in diverse occasioni. Sono stata abbastanza forte per fare cose che credevo impossibili per me, sono riuscita a chiedere aiuto e a dire addio a “brutti vizi”.
Grazie a queste regole che mi sono imposta ora non ho più problemi e sono felice di quello che sono e sto diventando.
Iaia